Furti di salame in uniforme, parla il vigile bloccato dai carabinieri

Furti di salame in uniforme, parla il vigile bloccato dai carabinieri
di ​Valerio Nobile
Domenica 24 Luglio 2016, 09:50 - Ultimo agg. 15:58
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Il giorno dopo la notifica dell’obbligo di firma per l’accusa di furto di salame e parmigiano, Vincenzo Rivetti non era al lavoro. Ed il giorno dopo, lo stesso Rivetti non ha che poche parole. «Non so che dire - afferma -, sono incredulo ma anche amareggiato perché si è detto e scritto sui social network, di tutto: qualcuno addirittura diceva che mi hanno arrestato. Chiarirò tutto nelle sedi competenti della magistratura». 
Secondo quanto trapelato dal locale comando di polizia municipale, sebbene di turno, ieri il vigile avrebbe deciso di usufruire di un congedo parentale straordinario come, dopo il riposo settimanale di oggi, farà anche domani e martedì. 
Rivetti è stato denunciato, anche sulla base dalle riprese delle telecamere di un market, insieme a un secondo vigile nei confronti del secondo però il gip ha respinto la richiesta di misura. Ma a proposito di quest’ultimo, è arrivata la precisazione dal comando di polizia municipale. «È un ausiliario del traffico, va chiarito che non è un vigile», specifica Stanislao Rivetti, comandante facente funzioni in assenza del titolare Francesco Scarano. Quest’ultimo che, in questi giorni in ferie, ha anticipato a lunedì il ritorno al lavoro. Intanto al momento, dal Comune, non ci sono provvedimenti disciplinari nei confronti di Rivetti, in attesa comunicazioni ufficiali dalla procura della Repubblica. Solo dopo gli uffici comunali avvieranno, alla luce delle normative vigenti, l’iter. «Da comandante pro tempore e da collega - dice intanto il comandante facente funzioni Rivetti - posso dire che i due coinvolti erano sempre pronti all’intervento, sia su richiesta del comando che della cittadinanza: lavoravano sempre bene e si impegnavano molto. Sono amareggiato e non me l’aspettavo: tutto il corpo è scioccato. Sarà la procura a ad accertare i fatti ed a decidere ma sono mortificato per l’immagine del paese e del corpo agli occhi dei cittadini», chiude Stanislao Rivetti che ieri era stato convocato dai carabinieri della Stazione di Santa Maria a Vico, dove Vincenzo Rivetti risiede, per il ritiro della pistola.
E dell’immagine della polizia municipale si dice preoccupato anche il sindaco Pasquale De Lucia «vista la già l’alta attenzione della cittadinanza verso la pubblica amministrazione ed i comportamenti dei suoi esponenti. Sono mortificato: conosco da tanti anni Rivetti come una persona perbene - prosegue il primo cittadino - e pertanto resto senza parole ma speranzoso che nelle sedi competenti possa dimostrare quanto meno le motivazioni di un simile gesto. La sospensione? Ci tengo a chiarire che al momento non ho atti ufficiali dall’autorità giudiziaria. Quando mi saranno notificati dei documenti, con il segretario ed un legale di fiducia, applicherò tutto quanto la legge prescrive».
 

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