Anno giudiziario, Cancellieri: tensioni politiche bloccano riforma giustizia

Annamaria Cancellieri
Annamaria Cancellieri
Venerdì 24 Gennaio 2014, 13:02 - Ultimo agg. 16:12
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Le tensioni politiche che bloccano la riforma della giustizia, l'emergenza carceri e i pm minacciati dalla mafia. Ne ha parlato il Guardasigilli Annamaria Cancellieri, nel suo discorso all'inaugurazione dell'anno giudiziario, dopo il monito lanciato dal primo presidente della Cassazione Giorgio Santacroce.



Lo scontro politico e le riforme. «È un fatto che lo scontro politico e istituzionale che va avanti ormai da tempo, ha contribuito a rallentare il percorso riformatore di cui il paese ha urgente bisogno», ha detto il ministro. «È innegabile - ha aggiunto - che l'andamento ondivago di molti degli interventi che si sono susseguiti nel tempo in materia di giustizia, spesso con un'ottica emergenziale, abbiano non di rado risentito del clamore suscitato da singoli eventi». Mentre «il compito della politica e di chi ha responsabilità di governo, è costruire un percorso riformatore che abbia al centro gli interessi della collettività e conduca a un sistema coerente ed equilibrato».



Troppe tensioni. «Le tensioni emotive, le spinte emergenziali e le contrapposte sensibilità» che spesso hanno caratterizzato il dibattito politico sulla giustizia«, sembrano amplificarsi intorno al complesso mondo del carcere», ha detto Cancellieri poi ha invece ricordato che «dare un senso alla sanzione e restituire dignità alle persone detenute è un dovere giuridico e morale. E non solo verso di loro».



Governo protegge pm minacciati. Ai magistrati vittime di «minacce per la propria incolumità personale va la mia totale solidarietà e l'assicurazione che l'intero governo non mancherà di garantire loro il più adeguato livello di protezione»., ha aggiunto Cancellieri.



Le riforme della giustizia. «Mi sono ispirata a un approccio pragmatico» nell'affrontare le riforme per la giustizia: è necessario «un certosino lavoro di analisi delle lacune e degli anacronismi», ha spiegato, ricordando gli interventi realizzati dal governo quali la riforma della geografia giudiziaria, le misure per snellire il processo penale e il processo civile, sottolineando che in quest'ultimo ambito si sta accelerando sul fronte dei servizi telematici e dal 30 giugno 2014 il processo civile telematico sarà obbligatorio per tutti procedimenti monitori.



Carceri. Sulle carceri «l'ambizione è quella di non limitarsi a una mera esecuzione burocratica della sentenza di Strasburgo» che ha condannato l'Italia per il sovraffollamento carcerario, «ma di cogliere questa occasione per avviare una profonda revisione del modello di detenzione», ha poi sottolineato, ricordando che il recente decreto carceri sta dando effetti: «le presenze in carcere al 21 gennaio sono scese a 61.619» circa 7.000 in meno di tre anni fa. «Nel 2013 è stata portata a termine la complessa riforma della geografia giudiziaria: la distribuzione territoriale degli uffici giudiziari era ormai fonte di diseconomie organizzative e costi elevati. Averla modificata radicalmente garantirà significativi risparmi e maggiore produttività».



Il ruolo degli avvocati. «Non possono esservi equivoci sul ruolo fondamentale che va riconosciuto agli avvocati italiani, presidio di libertà del cittadino ed essenziale strumento di protezione degli interessi individuali e collettivi coinvolti nei processi, e sull'importanza di una positiva e costante interlocuzione tra ministro e Avvocatura», ha infine aggiunto Cancellieri.




L'apprezzamento del Cnf. Il Consiglio nazionale forense ha apprezzato il passaggio che il ministro Cancellieri ha dedicato all'avvocatura nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario, dopo le tensioni dei giorni scorsi. Le parole del ministro sono «benvenute» ha commentato subito il presidente del Cnf Guido Alpa.
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