Processo sulle escort: le difese chiedono che Berlusconi sia citato come teste. La D'Addario si sfoga: «Non ho più nulla»

La escort Patrizia D'Addario all'uscita del Tribunale di Bari
La escort Patrizia D'Addario all'uscita del Tribunale di Bari
Giovedì 6 Febbraio 2014, 16:25 - Ultimo agg. 7 Febbraio, 14:41
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Il processo per associazione per delinquere finalizzata a induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione nell'ambito della vicenda sulle ragazze portate da Tarantini nelle residenze dell'ex premier Silvio Berlusconi, cominciato al Tribunale di via Nazariantz a Bari.

Ma per un difetto di notifica nei confronti di alcuni imputati l'udienza è slittata al 27 marzo, quando ci sarà formalmente la costituzione delle parti e l'ammissione delle fonti di prova, tra cui le liste testi.



Le difese di alcuni imputati nel processo "Escort" hanno chiesto la citazione come teste di Silvio Berlusconi. Le liste dei testimoni di accusa e difesa sono state depositate nella prima udienza del processo a sette imputati, tra cui Gianpaolo Tarantini. I giudici decideranno sull'ammissione dei testi nell'udienza del 27 marzo.




Altre due ragazze, oltre Patrizia D'Addario e Terry De Nicolò, chiederanno di costituirsi parte civile per ottenere un risarcimento dei danni da Gianpaolo Tarantini. Cinzia Caci, detta Mariasole, e Grazia Capone, citate come parti offese relativamente a due episodi del settembre 2008 e del maggio 2009, hanno annunciato tramite i loro legali che chiederanno di costituirsi parte civile.



Arcuri, Tommasi e altre 24 ragazze come testimoni Potrebbero sfilare tutte le 26 ragazze, molte delle quali escort citate come parti offese, nel processo barese. I nomi delle 26 ragazze, tra cui le attrici Manuela Arcuri e la show girl Sara Tommasi, sono inseriti nelle liste testi della Procura di Bari e dei difensori di alcuni imputati. Nel processo sono imputate sette persone, tra cui i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini. Assieme a D'Addario, De Nicolò, Caci e Capone potrebbero essere chiamate a testimoniare le altre ragazze: Conceicao de Freitas Barbosa, Daniela Lungoci, Francesca Lana e Letizia Filippi (nella doppia veste di imputate e parti offese), Niang Kardiatou, Karen Buchanan, Camille Cordeiro Charao, Barbara Montereale, Chiara Guicciardi, Fadoua Sebbar, Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro, Maria Josefa De Brito Ramos, Letizia Filippi, Luciana Francioli De Freitas, Michaela Pribisova, Maria Esther Garcia Polanco, Michele Da Conceicao Dos Santos, Ioana Visan, Barbara Guerra e Lucia Rossini.



Lo sfogo della D'Addario «Cinque anni fa avevo tutto e oggi mi ritrovo a non avere più nulla, affetti, progetti, futuro. Qualsiasi cifra che il giudice stabilirà come risarcimento nei miei riguardi non sarà mai congrua per tutto quello che ho subito e continuo a subire». Patrizia D'Addario parla con la voce rotta dal pianto della vicenda escort come «cinque anni di inferno per me è per la mia famiglia». Nel processo dinanzi ai giudici della seconda sezione penale sono imputati i fratelli Gianpaolo e Claudio Tarantini, la tedesca Beganovic (in arte Began), la cosiddetta "ape regina" delle feste dell'ex premier, le attrici Letizia Filippi e Francesca Lana, e gli amici e soci in affari di Tarantini, Pierluigi Faraone e Massimiliano Verdoscia. Nel dicembre scorso è stato condannato a un anno di reclusione con rito abbreviato nell'ambito dello stesso procedimento l'avvocato fasanese Salvatore Castellaneta.



Oggi in aula erano assenti gli imputati ma c'era la D'Addario, che in udienza preliminare si era costituita parte civile. «Sarò presente a tutte le udienze - ha detto la escort barese - anche per rispetto dei giudici che mi hanno ammessa come parte civile e confido molto in loro e nel pubblico ministero». «Spero che finisca il prima possibile - ha continuato - perchè cinque anni di questa storia sono davvero duri da affrontare ma non solo per me. La cosa che mi fa più male è che è stata colpita la mia famiglia. Non mi interessa della mia vita, non mi è mai interessato dall'inizio. Io ho sempre detto la verità, ho pagato per questo e continuo a pagare». Si è detta «moralmente giù», ammettendo di sentirsi «isolata». «Dall'inizio e ancora oggi - ha concluso - vivo in isolamento totale e completo».
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