Non eletti e immunità: ecco gli scogli principali. Nel mirino «l’idea semplificata di governo»

Non eletti e immunità: ecco gli scogli principali. Nel mirino «l’idea semplificata di governo»
di Corrado Castiglione
Lunedì 14 Luglio 2014, 08:39 - Ultimo agg. 08:45
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L’agenda parlamentare indica che nell’Aula di Palazzo Madama il percorso delle Riforme istituzionali giunge ad uno snodo delicato. In giornata i relatori presentano in prima lettura il ddl del Nuovo Senato e del Titolo V, mentre i senatori che lo riterranno opportuno avanzeranno le loro pregiudiziali. E dopo il passaggio intermedio nei gruppi (Pd e Fi) previsto per domani, mercoledì inizieranno le votazioni agli articoli del testo. Chi ha sottoscritto il patto del Nazareno spera che, tensioni a parte, la prossima settimana (21-27) si possa arrivare al voto finale. Passo propedeutico, nella scaletta definita da Pd e Fi, per l’esame in seconda lettura dell’Italicum che tutti sperano di poter incardinare prima della pausa estiva. Sperano, perché gli scogli sono davvero tanti, sia sul fronte del Nuovo Senato che sul versante della legge elettorale, fino al punto da lasciare ipotizzare che sia impossibile scindere nella trattativa i due piani. Le posizioni sono note: frondisti interni a Pd e Fi insistono sull’elettività dei nuovi senatori, le opposizioni si scandalizzano per l’immunità, quanto poi alla legge elettorale finora il patto del Nazareno ha tenuto in gran conto le esigenze dei due grandi partiti, disegnando un bipolarismo nel quale tutte le altre formazioni politiche scompaiano o si riducono, con l’effetto di liberare - per espressa ammissione di Renzi - Pd e Fi dai loro rispettivi ”ricattori” (Sel e Lega). La soglia di sbarramento per accedere al premio di maggioranza è singolarmente bassa. Le soglie di sbarramento per dare rappresentanza ai partiti invece sono altissime, per tutti. In particolare per quelli che corrono da soli, ma anche per quelli che aderiscono ad un cartello elettorale e rischiano di vedere scarsamente rappresentata la propria forza in termini di seggi. Ma prim’ancora della disamina dei nodi più caldi, c’è un altro punto che divide i parlamentari e riguarda la trasformazione più complessiva verso la quale veleggia l’intero sistema politico italiano. È quello che ha sottolineato l’altro giorno il giurista Valerio Onida al Mattino.













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