Enzo Paolo Turchi: «Carmen Russo è la mia famiglia. Ho perso due sorelle in guerra e mio padre mi ha abbandonato, lei mi protegge»

Enzo Paolo Turchi: «Carmen Russo è la mia famiglia. Ho perso due sorelle in guerra e mio padre mi ha abbandonato, lei mi protegge»
di Luca Uccello
Sabato 6 Aprile 2024, 12:08 - Ultimo agg. 7 Aprile, 16:16
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L'amore non si ferma. Mai. Almeno per Carmen Russo e Enzo Paolo Turchi. Il loro amore va avanti da oltre 40 anni senza mai una crisi. «Quando le coppie scoppiano è un peccato, perché dopo aver costruito qualcosa di grande, distruggono tutto. Forse c’è meno voglia di lottare affinché un rapporto resista agli scossoni...». Al settimanale Gente la coppia racconta il loro segreto. Un segreto semplice, che può sembrare anche scontato ma non lo è. «La voglia di condividere tutto, poi la sincerità, il rispetto, la stima, il non darsi per scontati, l’alimentare la passione, che cambia rispetto ai primi tempi ma non deve mancare, così come un pizzico di romanticismo».

Non deve mai mancare la voglia di stare insieme, di continuare un cammino mano nella mano.

E con molta onestà Carmen, al settimanale diretto da Umberto Brignani, racconta di non aver mai avuto una crisi ma tante litigate. «Sono sincera, dico le cose senza giri di parole e capita che dal confronto si passi allo scontro, ma dura poco. Teniamo il muso, Enzo a volte fa la borsa e prende il cancello di casa, ma poi, con una scusa qualsiasi, dopo mezz’ora torna indietro. Ci basta poco per fare pace!».

L'infanzia difficile di Enzo

Il suo adorato coreografo conferma tutto alla collega Sabrina Bonalumi. «La verità è che dopo tanti anni io non posso stare lontano da Carmen, sono perso. Mi dà forza, abbiamo costruito una famiglia e accanto a lei mi sento protetto». Protetto da un'infazia che Enzo Paolo Turchi definisce difficile. Una di quelle che ti segnano. «Durante la guerra, due mie sorelle da piccole sono state uccise dal rimorchio di un carro armato che aveva sbandato e da quel momento mia madre perse la testa. Spariva per giorni, senza dare spiegazioni, non era più la stessa. Mio padre l’ho visto tre volte, non stava più con noi. Per questi traumi ho il terrore dell’abbandono. Non mi vergogno a dire che senza Carmen e nostra figlia Maria io non so stare».

La figlia

Una bambina nata undici anni fa: «Grazie a lei il nostro rapporto si è fortificato - racconta ancora Carmen - Desideravo diventare madre e non riuscivo, per un problema alle tube. Mi sono sottoposta a un rigido protocollo medico per la fecondazione assistita. Ho sempre creduto che prima o poi saremmo stati in tre. Enzo lo desiderava, ma per non mortificarmi, vista la fatica a restare incinta, diceva: “Stiamo bene anche io e te”».

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