Non sono giorni facili per i dipendenti del Grand Hotel La Sonrisa, conosciuto dal grande pubblico televisivo come "Il Castello delle Cerimonie" per la trasmissione cult su Real Time, confiscato e affidato al Comune di Sant'Antonio Abate. La struttura per ora resta aperta, ma con il futuro che resta un'incognita la location sta subendo una pioggia di disdette. E i dipendenti, circa 150, scendono in campo anche sui social, in particolare con un video su TikTok.
La mobilitazione sui social
Gaetano "Nino" Davide, uno dei personaggi più celebri agli occhi dei telespettatori insieme al maitre di sala Ferdinando Romeo, ha pubblicato un video su TikTok in cui chiama a raccolta sia i dipendenti che i simpatizzanti della struttura, per una mobilitazione prevista per giovedì 22 febbraio, a partire dalle 9.30 del mattino.
«Mai come ora abbiamo bisogno di voi - dice Nino - facciamo un video dal castello perché grazie a Dio stiamo ancora lavorando però abbiamo bisogno della vostra presenza giovedì mattina.
I commenti non perdonano: «Abusivi»
Tra i commenti non tutti però si dicono disposti a sostenere i dipendenti: in tanti li chiamano «abusivi», anche se i lavoratori della struttura non hanno responsabilità rispetto a quanto accaduto. «Per la chiusura definitiva? Ci sarò», scrive un utente. «Abusivi ma cosa volete manifestare?», scrive un altro. «Partenza dal castello e arrivo a Poggioreale», ironizza un altro, in riferimento al carcere napoletano. «Chiedete aiuto a chi ha fatto abusivismo...», scrive ancora un altro utente. C'è anche chi li difende: «Io spero che una soluzione si trovi, ma per voi lavoratori non per la proprietà che sapeva bene quello che c'era sotto», scrive Gaetano. «La criminalità non si combatte chiudendo luoghi di lavoro ma trovando soluzioni per farli andare avanti, io da calabrese sono vicino a voi», le parole di Margherita.
«Abbiamo appreso solo dai media della sentenza che riguarda la nostra fonte di lavoro», afferma Emma, addetta alla reception. «Stiamo vivendo momenti di profonda angoscia ed incertezza, perché vogliamo continuare a lavorare. Tra noi ci sono famiglie che pagano un mutuo, il fitto di casa, che hanno figli da mantenere all'università e vorremmo essere rassicurati sul nostro futuro».
I matrimoni continuano
Ieri al Castello delle Cerimonie, hotel a 5 stelle, camerieri, chef, addetti alla sala e tutto il mondo che ruota intorno alla grande azienda ricettiva - oltre ai dipendenti c'è un indotto di altre 150 persone - erano alle prese con un evento precedentemente programmato. «Ci sono coppie di sposi per le quali sono già organizzate cerimonie nuziali da qui ai prossimi mesi. Che hanno fatto partire le partecipazioni e hanno investito tanto sulla festa per il loro giorno più bello», aggiunge Emma, che si fa portavoce dei suoi colleghi.
«Ci chiedono cosa sta succedendo. E noi, che abbiamo sempre rispettato la clientela accogliendola e assistendola con grande attenzione e impegno, per la prima volta siamo costretti a rispondere con vaghezza. Chiediamo che le istituzioni ci aiutino: abbiamo bisogno di certezze sul nostro lavoro. Non è un bel messaggio quello che stiamo dando. Ne vale anche dell'immagine della nostra città, diventata famosa nel mondo proprio grazie al servizio che diamo con la 'Sonrisa'».
La protesta di ieri al Comune
Ieri mattina i lavoratori si sono riuniti davanti al Comune di Sant'Antonio Abate per esporre al sindaco Ilaria Abagnale le preoccupazioni che stanno vivendo. Il sindaco però non c'era e i lavoratori si sono aggiornati per giovedì mattina, per una marcia nelle strade di Sant'Antonio Abate. Alle 9 partiranno dai cancelli bianchi del Castello. «Abbiamo chiesto rispettosamente le autorizzazioni alle forze dell'ordine e al Comune - spiega Emma - perché noi non vogliamo disturbare né fare baccano. Però vogliamo fare capire che abbiamo bisogno di lavorare. Saremo ricevuti in delegazione dal sindaco, ma saremo in tanti, perché davanti al Comune porteremo anche le nostre famiglie».