Melito, autista Air aggredito a bottigliate da una passeggera

Il conducente si è rifiutato di aprire le porte del mezzo lontano dalla fermata

Melito, autista Air aggredito a bottigliate da una passeggera
Melito, autista Air aggredito a bottigliate da una passeggera
di Antonio Folle
Lunedì 8 Aprile 2024, 14:49 - Ultimo agg. 23:01
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Attimi di terrore questa mattina a bordo di un bus di Air Campania in servizio sulla tratta Teverola-Aversa-Napoli. Una passeggera che, secondo quanto denuncia il sindacato Usb, pretendeva di salire fuori dalla fermata regolamentare, al rifiuto del conducente ha inseguito l'autobus e, raggiunto il capolinea di piazza San Francesco, ha prima inveito violentemente contro il lavoratore e poi ha tentato di colpirlo con il collo di una bottiglia che la stessa esagitata ha frantumato per usarla come arma.

Solo il sangue freddo dell'autista e la provvidenziale presenza della paratia di protezione che separa i conducenti dai passeggeri ha impedito il peggio, ma la situazione a bordo dei mezzi di trasporto pubblico comincia a farsi sempre più incandescente.

Secondo il racconto dell'Unione Sindacale di Base, che ha lanciato l'ennesimo allarme-sicurezza, l'episodio che ha scatenato la furia cieca della passeggera si è verificato nel comune di Melito dove il lavoratore, rispettando i regolamenti aziendali ed il Codice della Strada, si è rifiutato di aprire le porte del bus fuori dagli appositi spazi di fermata. Un comportamento irreprensibile dal punto di vista del regolamento che, però, è suonato come una sfida all'incivile passeggera che arrivata al capolinea con il bus successivo ha cercato di "lavare l'onta" prima aggredendo verbalmente l'incolpevole lavoratore per poi tentare addirittura di passare alle vie di fatto.

Il tutto sotto gli occhi increduli degli altri passeggeri che hanno assistito alla violenza ai danni del dipendente Air Campania.

 

«Quanto accaduto stamattina è l'ennesima dimostrazione di quanto il personale front line di Air Campania sia esposto a rischi enormi - afferma Marco Sansone dell'Esecutivo Confederale Regionale USB Campania -, niente giustifica le continue aggressioni che quotidianamente subiscono gli operatori, ma la mancanza di paline per la segnalazione delle fermate previste, sommata alla cronica insufficienza di verificatori di titoli di viaggio a bordo dei mezzi, espongono i lavoratori a potenziali aggressioni da parte di malintenzionati. Siamo stanchi - prosegue Sansone - di essere gli unici a denunciare quanto accade ai lavoratori, ma soprattutto di non ricevere mai soluzioni da azienda ed organi competenti».

 

L'escalation di violenza che riguarda i lavoratori del trasporto pubblico non sembra avere fine. Spesso anche un semplicissimo alterco per ragioni di viabilità rischia di tradursi in aggressioni fisiche e verbali che, inevitabilmente, si ripercuotono sul proseguimento del servizio. Non tutti gli autisti, infatti, dopo aver subito le conseguenze di una aggressione sono in grado di proseguire il servizio, con tutti i disservizi che, a cascata, piovono sul resto dell'utenza. I lavoratori a più riprese hanno chiesto alle aziende di trasporto pubblico ed alle istituzioni di farsi carico del problema, proponendo soluzioni e cercando un confronto con le sigle sindacali. Ad oggi, però, a parte la solidarietà, non sono stati ancora adottati quei provvedimenti che possano contribuire a riportare serenità nei lavoratori e a "calmare" quella fetta di esagitati per i quali il personale front-office è nient'altro che una valvola di sfogo per frustrazioni di ogni tipo. 

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