Napoli sfoglia la sua margherita. Innamorata dei grandi eventi sportivi e per la quale i grandi eventi sono disponibili a mettersi in fila pur di vivere emozioni all'ombra del Vesuvio. Ieri è stata la festa delle famiglie, la festa dei runners, la festa della ricerca per Telethon grazie alla Walk of Life che ha portato duemila podisti sul lungomare tra la 10 km e la 3 km con il ricavato destinato al Tigem di Pozzuoli nella sua continua ricerca su quelle chiavi che possono aprire la conoscenza delle malattie rare. La bella notizia è di aver avuto seimila donatori, duemila runners e quattromila aderenti all'iniziativa ed un assegno staccato di 70.000 euro che resterà nel napoletano. Francesco Lettieri coordinatore Telethon Napoli plaude l'iniziativa: «La Walk of Life è un modo per correre serenamente per una giusta causa. Una festa collettiva per la raccolta fondi che resteranno in Campania, al Tigem. Si può e si deve fare sempre tanto. Grazie a Telethon tante malattie hanno un nome e una cura, tante altre sono da sconfiggere».
I runner
Passa quasi in secondo piano il successo di Abellah Latam e Francesca Palomba nella 10 km competitiva che pure hanno dedicato le vittorie a quanti si trovano a percorrere una strada fatta di difficoltà ed alle famiglie che sostengono con forza e con il sorriso. Una giornata baciata dal sole e dalla beneficenza con tanta gente nel villaggio allestito alla Rotonda Diaz semplicemente per supportare la ricerca. Anche Vincenzo Di Lauro, ottantenne cresciuto a colpi di Running. Ha scelto la Walk of life per festeggiare il suo compleanno: «Corro da una vita per Asd Le Stufe di Nerone. Spesso noi runner corriamo per il tempo e la prestazione. È ora di farlo per la ricerca e per far star bene tutti. Nella mia carriera podistica ho corso le maratone di New York e di Parigi, ma correre qui emoziona particolarmente». Una gara organizzata tecnicamente da Napoli Running che a febbraio ha il suo appuntamento clou con seimila atleti in gara per la Napoli City Half Marathon che vanta sia il primato italiano al maschile che al femminile. «La nostra mission è far correre le persone - le parole del patron Carlo Capalbo - per un fine nobile come quello di Telethon è ancor più bello».