Comunità ebraica-Goethe, la Shoah
raccontata da quattro disegnatrici

Comunità ebraica-Goethe, la Shoah raccontata da quattro disegnatrici
Lunedì 27 Gennaio 2020, 13:33
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Il Goethe-Institut, d’intesa con la Comunità ebraica di Napoli, ricorda l’apertura dei cancelli di Auschwitz 75 anni fa con la mostra “Redrawing stories from the past#2: fuga e migrazione in Europa”: quattro disegnatrici europee raccontano la storia di ebrei costretti a fuggire durante il periodo nazifascista. L'appuntamento è presso la sede della Comunità ebraica in via Santa Maria a Cappella Vecchia 31, Napoli il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 10 alle 13. 

Redrawing Stories from the Past #2. Fuga e migrazione in Europa è un progetto di graphic novel a cura dei curatori tedeschi Elisabeth Desta e Ludwig Henne (Lipsia) che ha coinvolto quattro disegnatrici europee, Lina Itagaki (Lituania), Emilie Josso (Francia), Alice Socal (Italia) e Julia Kluge (Germania). Le quattro artiste sono state invitate a ridisegnare storie del passato: negli archivi dei loro Paesi sono andate alla ricerca di storie non ancora raccontate di ebrei costretti a fuggire durante il periodo nazifascista per mettere in salvo la propria vita. Tra le varie fonti individuate, le disegnatrici hanno potuto utilizzare le interviste ai discendenti di alcuni ebrei internati a Campagna (provincia di Salerno) dal 1940 al 1943, raccolte dagli studenti dell’Università di Fisciano sotto la guida dell’antropologo Stefano De Matteis. 

Dalle ricerche sono nati quattro fumetti ispirati alla storia reale di Heinz Skall, prigioniero nel Campo d’internamento di Campagna (Salerno), Perla Franckel, Philipp Schwartz e, infine, del personaggio immaginario Jonasz Blitt. Si tratta di quattro storie molto diverse tra di loro che mettono in luce quanto sia stata complessa e difficile l’esperienza dei profughi: le numerose privazioni subite, i momenti di depressione e di inimmaginabile tensione, i rari barlumi di speranza e di gioia.

L’obiettivo del progetto è andato oltre gli eventi storici degli anni ’30-’40 del XX secolo, poiché i partecipanti hanno anche esaminato l'impatto a medio e lungo termine dell’emigrazione. Le conseguenze della fuga si tramandano infatti di generazione in generazione e, come sappiamo, sono evidentissime nella società odierna. Questo approccio ha permesso alle disegnatrici di confrontare gli eventi del passato con quelli attuali (ad esempio, i flussi migratori verso l'Europa) nell’intento di promuovere una migliore comprensione dei processi storici.

I pannelli in esposizione tracciano le rotte di fuga dei protagonisti di ogni fumetto. Lo spazio diviene una mappa, che parte dall’Europa centrale e conduce a sud e a est, verso l’Italia, la Turchia e poi fino in Giappone. 

La mostra, che è stata inaugurata un anno fa presso il centro Anne Frank di Berlino e poi esposta in anteprima presso il Napoli Comicon, è ora visitabile fino al 30 marzo negli spazi della Comunità ebraica in Palazzo Sessa in via Santa Maria a Cappella Vecchia 31.

L’intero progetto si è avvalso del finanziamento dell'Agenzia federale per l'educazione civica (bpb) e del Goethe-Institut, in collaborazione con il centro Anne Frank (Berlino) e l’editore kuš! (Lituania). Tutte le graphic novel sono stati pubblicate in un'antologia presso l’editore kuš! nel marzo 2019.


 
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