Crollo di Villa d'Elboeuf, dopo sei mesi ancora niente treni

Crollo di Villa d'Elboeuf, dopo sei mesi ancora niente treni
di Michele Ippolito
Mercoledì 6 Agosto 2014, 16:35 - Ultimo agg. 16:36
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Portici. Sei mesi e un giorno. È il tempo passato dallo scorso 5 febbraio, data in cui un muro di cinta della settecentesca villa D'Elboeuf è crollata sui binari della linea Napoli– Salerno, immediatamente chiusa al traffico ferroviario. Sei mesi e un giorno dopo nulla è cambiato: i treni non passano più da Portici (ma neppure da Ercolano e Torre del Greco), con enormi disagi per i viaggiatori, tra cui migliaia di pendolari, della fascia costiera vesuviana, per non parlare dei turisti. Cosa più grave, però, è che nessuno ha la benché minima idea di quando il servizio potrà essere garantito di nuovo.






L'assessore ai Lavori Pubblici di Portici Stefania Caiazzo è praticamente sconsolata: «Negli ultimi mesi – spiega l'esponente della giunta guidata da Nicola Marrone - abbiamo promosso diverse conferenze di servizi, ma pare che le posizioni della società proprietaria della villa e Rete Ferroviaria Italiana in merito ai lavori da realizzare siano inconciliabili.
Noi abbiamo le mani legate, faremo ulteriori tentativi, poi convocheremo una conferenza stampa per spiegare ai cittadini cosa sta succedendo e di chi sono le responsabilità del mancato passaggio dei treni nelle nostre stazioni». In effetti, il Comune di Portici ha scarsa voce in capitolo in una vicenda che vede come principali protagonisti due enti privati. La linea ferroviaria potrebbe essere anche riaperta domattina, visto che i detriti sono stati da tempo rimossi e che i binari sono liberi. Quello che preoccupa è la stabilità della dimora settecentesca, abbandonata da decenni al degrado e solo pochi mesi fa acquisita dalla Inv Est srl, che vuole trasformarla in un condominio di lusso affacciato sul porto del Granatello, tanto amato dai reali e dalla corte borbonica. Nessuno può garantire, infatti, che le vibrazioni prodotte dal continuo passaggio dei treni non creino nuovi problemi all'antica struttura e, quindi, non provochino altri crolli.




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