Giugliano. Violenta quattordicenne e la trasforma in complice: umiliata e schiavizzata

Giugliano. Violenta quattordicenne e la trasforma in complice: umiliata e schiavizzata
di Mariano Fellico
Sabato 6 Febbraio 2016, 11:40
3 Minuti di Lettura
GIUGLIANO. Due storie di violenza. Vittime una ragazzina di 14 anni e una venticinquenne incinta, entrambe unite da soprusi, minacce e violenza. Due storie che si sono consumate a Giugliano, tra il centro storico e la fascia costiera e che, grazie all'intuito prima e all'intervento poi degli agenti del commissariato di polizia di Giugliano diretti dal primo dirigente Pasquale Trocino, sono terminate.Nella prima triste vicenda ad essere violentata è stata una ragazzina di appena quattordici anni.

L'esito delle indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Napoli nord e messe a punto dagli agenti della polizia di Giugliano hanno portato ad un'ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per abusi sessuali ai danni di una minore di quattordici anni, provvedimento emesso dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Napoli nord; il tutto nei confronti di un uomo di quarant'anni di Giugliano.Gli agenti, nel corso delle indagini a carico del quarantenne indagato per una rapina commessa nel settembre del 2014 alla filiale della banca Unicredit di Montesarchio in provincia di Avellino, vicenda per la quale era ai domiciliari, hanno portato alla luce anche degli abusi sessuali perpetrati dall'uomo nei confronti di una quattordicenne. La ragazzina, vicina di casa dello stesso, era stata prima circuita e poi, con l'uso della forza, più volte violentata. Il tutto è venuto a galla grazie anche «al grave condizionamento psichico della minore, che poneva in essere comportamenti idonei ad aiutare l'uomo, occultando presso la propria abitazione parte della refurtiva derivante dalla rapina da lui commessa» scrive il pm nell'ordinanza. Una storia fatta di soprusi e minacce, violenze fisiche e mentali.Situazione che aveva portato la ragazzina ad essere assorbita mentalmente dall'uomo. Poi la svolta. Grazie all'aiuto di psicologi la ragazza ha raccontato quello che le stava accadendo, delle violenze subite da oltre un anno. Dichiarazioni che hanno permesso agli agenti di poter trarre in arresto l'uomo.Nell'altra triste vicenda di violenza, invece, la vittima è una 25enne.

Anche qui, l'intuito dei poliziotti ha permesso di portare alla luce una storia che sarebbe potuta finire in tragedia.
Mesi di minacce sia fisiche, telefoniche, pedinamenti e con l'utilizzo di sms. Poi l'apice quando la donna viene minacciata dall'uomo con una pistola. E così che ad essere arrestato è stato il 28enne Carmine G., che non aveva mandato giù che la sua ex si fosse fidanzata con il suo fratellastro e che per di più aspettasse un figlio. L'indagine è partita dopo che la donna, che vive a Bagnoli, ha sporto denuncia per stalking, raccontando cosa cosa doveva subire. «Ho paura, sono incinta di tre mesi e rischio di perdere il bambino e di essere uccisa, aiutatemi» ha detto ai poliziotti.I poliziotti di Giugliano si presentano a casa dell'uomo in via Vicinale Domiziana e perquisiscono: trovano due pistole non dichiarate ma non è in casa. Gli agenti vanno nei bar, nelle pizzerie e dagli amici dell'uomo per trovarlo: ma nulla. Poi, dopo una settimana, il colpo di scena: il 28enne si presenta spontaneamente. Forse crede di farla franca con una semplice' denuncia a piede libero per ricettazione, invece no: i poliziotti hanno già pronta un'ordinanza di custodia cautelare, vista la pericolosità del soggetto, per ricettazione di armi, minacce a mano armata e stalking. Per lui scattano le manette e il gip convalida immediatamente il fermo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA