Napoli, nel campus di San Giovanni a Teduccio il primo polo di supercalcolo e cybersecurity: «Sarà l’unico in Europa»

«Svilupperemo nuove tecnologie e opportunità, a regime lavoreranno almeno 100 persone»

A Napoli Est il primo polo di supercalcolo e cybersecurity
A Napoli Est il primo polo di supercalcolo e cybersecurity
di Alessio Liberini
Lunedì 11 Settembre 2023, 18:21 - Ultimo agg. 19:21
4 Minuti di Lettura

Nel giorno in cui il governatore Vincenzo De Luca comunica dell’attacco hacker di cui la Regione Campania è stata vittima nello scorso weekend, sotto l’ombra del Vesuvio si saldano le basi per la nascita del primo centro di supercalcolo d’Italia, nonché d’Europa, interamente dedicato alla sicurezza informatica.

Il polo sorgerà negli spazi del complesso federiciano di San Giovanni a Teduccio, nella periferia orientale di Napoli, grazie all’intesa siglata questa mattina tra l’ateneo partenopeo, il Comune di Napoli ed il Consorzio interuniversitario Cineca che tramite il protocollo amplierà la sua sede di napoletana attraverso la realizzazione di un data center ad alta efficienza energetica.

L’università Federico II accoglierà l’innovativo sistema di supercalcolo, entrando a far parte della rete dei sistemi di calcolo ad alte prestazioni direttamente interconnessi con il supercomputer Leonardo ospitato nel data center del Tecnopolo di Bologna, delineandosi come uno dei più rilevanti nodi dell'ecosistema europeo del calcolo ad alte prestazioni nel Mezzogiorno.

Il tutto è frutto di un significativo investimento, pari a circa 50 milioni di euro di cui oltre 20 messi a disposizione dall'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, ed una sana sinergia tra gli enti promotori e i tanti partner del progetto come il Centro Nazionale ICSC, il CNR e diversi privati i quali godranno dell’accesso all'intera potenza del sistema di calcolo.

«Una grande conquista» la definisce il rettore federiciano, Matteo Lorito: «Con questo protocollo – precisa - la Federico II e quindi Napoli accolgono un importante nodo nazionale di supercalcolo.

Qui lavoreranno a regime almeno 100 persone, ci sarà la possibilità di sviluppare nuove tecnologie, opportunità per gli studenti, i dottorati e i ricercatori anche a livello internazionale: apriamo la porta sull’Europa».

Alla presentazione dell’intesa, tenuta nell’aula magna del complesso di via Protopisani, hanno preso parte i rappresentanti degli enti coinvolti nel progetto ed in collegamento da remoto anche il ministro dell'Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini. Secondo la titolare del dicastero, la nuova sede napoletana di Cineca ospitata nel campus dell’ateneo federiciano potrebbe rappresentare un importante stimolo per invertire l’annosa questione legata alla famigerata “fuga dei cervelli” dall’Italia permettendo ai ricercatori sparsi per il mondo «un ritorno compatibile con le proprie attitudini scientifiche e la propria vita professionale e personale».

«Università e centri di ricerca sono più di agenzie della conoscenza sul territorio: sono propulsori di crescita, positività, emancipazione» ha spiegato la ministra Bernini definendo virtuoso - il modello San Giovanni, che ha già visto concretamente i frutti della collaborazione tra Università Federico II, Cineca e Dompé farmaceutica, deve essere replicato anche altrove, a cominciare da Caivano, per recuperare porzioni di territorio altrimenti abbandonate a loro stesse».

Video

Nel corso della giornata, grazie alla firma di un accordo che prevede una procedura ad evidenza pubblica di cui Cineca sarà stazione appaltante, è stata avviata anche una nuova collaborazione con l'Agenzia per la cybersicurezza nazionale per l'acquisizione del sistema HPC dell'Agenzia da collocare presso il nuovo centro di Napoli. Sistema che sarà dedicato, come previsto dal Pnrr, al monitoraggio della minaccia cyber centrale, l'HyperSOC.

«I protocolli siglati oggi rappresentano un passo fondamentale per accelerare l'innovazione tecnologica in Italia – ha evidenziato il presidente di Cineca, Francesco Ubertini - un risultato raggiunto grazie alla visione e all'impegno di tutti i partner coinvolti. Con questi accordi si consolidano le azioni di sviluppo messe in campo dal Centro Nazionale ICSC a cui si affianca il contributo del CNR, si rafforza la collaborazione con Dompé, e prende il via la collaborazione con ACN, grazie a un'iniziativa che contribuisce alla sicurezza informatica con risorse all'avanguardia ed ha l'ambizione di porsi come riferimento per l'Europa».

«Questo sistema di calcolo – osserva invece il Direttore Generale di ACN, prefetto Bruno Frattasi - consentirà all'Agenzia di diventare protagonista anche nel campo dell'Intelligenza Artificiale. Il sistema, infatti, dà capacità di analisi e sviluppo anche in questo campo».

© RIPRODUZIONE RISERVATA