Napoli, Chiaia: una cascata di luci
illumina le griffe

Napoli, Chiaia: una cascata di luci illumina le griffe
di Mariagiovanna Capone
Mercoledì 7 Dicembre 2016, 08:21 - Ultimo agg. 11:47
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Arabeschi oro e argento, pacchi regalo con fiocchi fucsia e verde smeraldo. Una cascata di luci illumina il distretto commerciale più griffato di Napoli, che senza l'impegno del Consorzio Chiaja sarebbe rimasto al buio. Pochi curiosi in piazza dei Martiri assistono all'accensione ufficiale da parte del sindaco Luigi de Magistris, accompagnato dall'assessore all'Illuminazione pubblica Ciro Borriello, invitati poi da Guglielmo Campajola ad alzare i calici per un benaugurale brindisi a tempi migliori. I regali che tutti si aspettano sotto l'albero a Chiaia sono in fondo da alcuni anni sempre gli stessi: il commercio che riprende ritmo, guadagni tali da creare ottimismo, la città in ripresa. Per poi risvegliarsi dopo l'Epifania con gli agognati dati in positivo validi solo per pochi, e quelli in passivo ancora per troppi. I negozi di Chiaia in questo pigro pomeriggio di dicembre sono vuoti.
 



Le splendide vetrine addobbate a festa mostrano borse dai prezzi accessibili per pochi e abiti da sera dal taglio impeccabile. Qualcuno azzarda di già un «ulteriori ribassi» che sa di sconfitta. Ma anche qui non c'è nessuno. In un quarto d'ora nella piazza da sempre considerata il salotto buono di Napoli, si fermano cinque venditori abusivi. A pochi metri dal primo cittadino che brinda provano a vendere rose rosse, penne, fazzoletti di carta, accendini e perfino una poesia. Il difetto delle luci, si sa, è che illuminano soltanto ciò che si vuole. Le cose o le persone che sono nell'ombra, invece, sono destinate a restarci, anzi l'abbaglio le rende ancora più invisibili. Le ombre di Chiaia sono tante. I problemi irrisolti troppi.

E anche in questo Natale si dovrà fare i conti con essi. Il caos notturno per il traffico, la criminalità, le risse per aver alzato troppo il gomito grazie alla vendita indiscriminata di alcolici a basso prezzo, gli atti vandalici da parte dei ragazzini che in queste ore fanno il censimento di alberi e addobbi che potranno rubare nelle prossime notti e nascondere nei depositi dei Quartieri per alimentare poi il cippo di sant'Antonio abate. Tra pochi giorni, l'8 dicembre per l'esattezza, partirà la consueta maxi isola pedonale «Morelli, Filangieri, Mille», con il varco attivato in via Morelli. Il dispositivo applicherà la solita formula già ben collaudata, con la limitazione della circolazione vigente nei giorni di sabato, domenica, festivi e prefestivi, dalle 10 alle 14 e dalle 16 alle 20. Almeno nelle ore diurne il traffico darà un po' di tregua.

«Senza la disponibilità concreta del Consorzio Chiaja, il quartiere sarebbe rimasto al buio, chiariamolo» ammette il presidente della I Municipalità Francesco de Giovanni. «Gli abbellimenti e le luminarie le hanno scelte, pagate e installate a loro spese. Noi soldi in cassa non ne abbiamo. Ma non manca certo la volontà di offrire un ambiente più confortevole e adeguato al clima natalizio». «Abbiamo cercato di allargarci anche in strade più laterali perché fitte di negozi» spiega Campajola, presidente di Consorzio Chiaja.

«Il nostro obiettivo naturalmente è di offrire visibilità a tutte le attività commerciali, perché l'essenza del quartiere è questa. Ma resta ferma la volontà di mostrare ed esaltare anche quei luoghi ricchi di storia e cultura che spesso passano inosservati ai turisti e a volte sono ancora poco noti tra i napoletani. Stiamo infatti progettando numerose iniziative per creare fare più rete, non ci interessano gli eventi a pioggia ma le programmazioni spalmate durante l'anno atte a creare sinergia e visibilità per tutti». A un quarto alle 19 si sono illuminate le strade da via Chiaia a via Toledo, da via Filangieri a piazza Amedeo e poi piazza dei Martiri, via Morelli, via Calabritto, piazza Vittoria, via Arcoleo, via Partenope, Borgo Marinari, Riviera di Chiaia. «Le luci invogliano all'acquisto, e mi auguro che quest'anno ci sia la tanto attesa crescita. Perché, non posso nasconderlo, se molte attività tengono duro e in questo periodo si rafforzano, ho testimonianza di altre che vivono ancora troppe difficoltà che se non sopperite ora, potrebbero indurre a chiusure». Il progetto del «museo all'aperto di Chiaia» è ancora in divenire ma diventa sempre più realistico nel futuro di Campajola che sta traghettando verso il rilancio un quartiere per troppo tempo assopito. «Il processo di rinascita è in atto, ma come tutte le cose innovative si fa fatica a realizzarle.
Per esempio, le polemiche su N'Albero le ho trovate eccessive: stiamo a guardare, aspettiamo di vedere cosa porterà al quartiere, non capisco questo demonizzare un qualcosa che nel concreto non si conosce affatto. N'Albero rappresenta un esperimento commerciale unico nel suo genere. Per sapere se porterà o no indotto a tutta l'area si dovrà aspettare qualche giorno».

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