Napoli, extracomunitario si denuda e fa i bisogni all'aperto

Il blitz sotto gli occhi sgomenti dei passanti

Piazza Garibaldi, extracomunitario si denuda
Piazza Garibaldi, extracomunitario si denuda
di Antonio Folle
Sabato 6 Aprile 2024, 17:31 - Ultimo agg. 18:55
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A piazza Garibaldi la puzza di urina che macera sotto al sole, alla sporcizia, agli extracomunitari che colonizzano gli spazi e si lasciano dietro scie di bivacchi, ai mercatini della monnezza ed alle promesse di interventi risolutivi i residenti si sono ormai tristemente abituati. Ma, nonostante il degrado che caratterizza da ormai tanti anni la piazza sia diventato un vero e proprio marchio di fabbrica, a certe scene non riescono ad abituarsi nemmeno gli stomaci forti.

Questa mattina, poco prima delle sette, un immigrato in evidente stato di alterazione ha scavalcato uno dei box commerciali installati durante i lavori di restyling della piazza, ha tirato giù i pantaloni ed ha espletato i suoi bisogni fisiologici sotto gli occhi sgomenti dei passanti che a quell'ora già affollavano la zona. 

Una scena che in molti hanno definito raccapricciante e che rappresenta per certi versi una novità. Non di rado, infatti, gli extracomunitari che vivono accampati ai bordi dell'anfiteatro espletano i loro bisogni fisiologici in strada, incuranti dei passanti. Stavolta l'uomo che ha compiuto il gesto ha preferito mettersi in mostra montando sul suo personalissimo wc a cielo aperto e sfidando apertamente chi lo invitava a scendere. L'orrenda scena di degrado umano e sociale è andata avanti per alcuni interminabili minuti, fino a quando l'uomo, dopo aver soddisfatto i suoi bisogni, si è ricomposto ed ha lasciato il luogo del misfatto. 

«Una scena a dir poco sconcertante - ha dichiarato Andrea Cristiani del Comitato Vasto - ma che simboleggia il fallimento di alcune scelte dell'amministrazione centrale e municipale.  La domanda che vorremmo porre a chi amministra la città è se sia più giusto pagare una vigilanza continua intorno alla Venere degli Stracci o, magari, pagare i vigilantes per presidiare una piazza che ormai è il simbolo dell'abbandono. Scelte errate che servono solo a far pubblicità a chi le realizza e che rappresentano un danno per la nostra città. Qui ormai si pensa solo ad apparire con grandi eventi e opere d'arte, ma si bada poco a risolvere problematiche serie come come quella che si è verificata all'alba di questa mattina nel bel mezzo di una piazza dove transitano migliaia di turisti».

Ormai piazza Garibaldi è un vero e proprio coro di proteste. All'ira dei residenti, dei comitati civici e delle associazioni si sono uniti a più riprese ristoratori ed albergatori che rischiano di veder mandati in fumo gli investimenti in attività ricettive destinate ad intercettare le migliaia di turisti che per ragioni logistiche frequentano la piazza.

La procedura di affidamento ai privati e le relative promesse di rilancio della piazza sono al palo e le fosche previsioni lanciate qualche anno fa da parte di chi non credeva che per rilanciare piazza Garibaldi bastasse un semplice - sia pure estremamente costoso - intervento di restyling si stanno tristemente ed inesorabilmente avverando. 

 

«Quello di stamattina - tuona Adelaide Dario, presidente del Comitato Vasto - è solo uno degli orribili spettacoli che offriamo ogni giorno ai tanti turisti che arrivano da queste parti. In certe giornate, specie quando fa caldo, il cattivo odore di urina è da togliere il fiato ed evidenzia come il lavaggio delle strade sia semplicemente affidato alla pioggia. Napoli, i napoletani e in special modo i napoletani che vivono a piazza Garibaldi non meritano questo - continua l'attivista - ma ci scontriamo con l'indifferenza da parte di chi avrebbe il dovere di tutelarci. Stranamente, quando c'è qualche evento eccezionale ed è prevista la presenza dei media nazionali, si interviene di gran lena per ripulire e dare una parvenza di decoro. Ma degli interventi di facciata siamo stanchi, servono misure strutturali che risolvano il problema definitivamente».

Capitolo box. Gli otto stand installati nel centro della piazza in teoria attendevano di essere affidati a commercianti ed artigiani - 400 euro mensili il canone previsto per l'affitto di un box - che, con il loro lavoro, avrebbero dovuto contribuire ad animare piazza Garibaldi. Quegli stand, però, ad oggi non sono mai entrati effettivamente in funzione e si sono trasformati solo in orribili ricettacoli di rifiuti e in luoghi sicuri dove gli spacciatori possono nascondere le dosi spacciate nella stessa piazza Garibaldi o nell'area della Maddalena. L'unica soluzione sarebbe quella della rimozione e della demolizione dei box che, come esperimento sociale e commerciale, hanno completamente fallito. Ed anche questa richiesta è stata più volte avanzata dai cittadini, inutilmente. 

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La rabbia

«Da tempo non si fa altro che parlare del rilancio di piazza Garibaldi - rincara la dose il vicepresidente del Comitato Vasto Paolo Lopomo - ma ad oggi solo chiacchiere. Due amministrazioni, De Magistris e Manfredi, che si sono succedute ma nulla di fatto per la risoluzione dei problemi cronici di questa sfortunata zona della città. I residenti sono stanchi e rassegnati, si vive ogni giorno solo di degrado e incuria. I turisti che ormai da diverso tempo affollano la nostra città si trovano a fotografare solo degrado e sporcizia. Piazza Garibaldi dovrebbe essere il biglietto da visita della nostra città, ma invece rappresenta una delle sue più grandi vergogne. I cittadini, i commercianti, gli albergatori e i ristoratori sono sul piede di guerra e sono pronti a scendere in strada per dire basta. Il sindaco Manfredi - conclude Lopomo - dovrebbe ricordare che amministra una delle città più belle del mondo e che i napoletani meritano sicuramente più rispetto e considerazione». 

Chiude il desolante quadro il redivivo - ma in realtà il fenomeno non è mai cessato - mercatino della monnezza. Nonostante le promesse di sgombero e gli interventi estemporanei realizzati dalle forze dell'ordine e dalla stessa Polizia Municipale del Comune di Napoli, i venditori di monnezza continuano a tornare puntualmente sul posto. I mercatali abusivi approfittano delle inevitabili falle nei controlli - la coperta continua ad essere troppo corta - sistemando le loro mercanzie nei momenti in cui, specie nei fine settimana, la piazza non è presidiata. Una beffa che si aggiunge all'innegabile danno d'immagine per una piazza dove ormai sembra essere saltata ogni regola del vivere civile e dove è possibile impunemente arrampicarsi su una struttura di ferro a due metri di altezza dal suolo, denudarsi ed espletare i propri bisogni fisiologici in spregio a qualsiasi parvenza di civilità. 

Oggi piazza Garibaldi è una giungla urbana popolata da una folla di disperati, di emarginati e da cittadini sempre più difficili da trattenere dal farsi giustizia da soli. Un simbolo vivente e palpitante, nella sua misera umanità abbandonata, del fallimento della politica cittadina a tutti i livelli e in tutte le stagioni politiche. Non è bastata, e non poteva essere altrimenti, la firma di un archistar di fama mondiale ed una pioggia di milioni di euro in lavori stradali per risolvere quei problemi che le amministrazioni che si sono succedute negli anni non sono state in grado di affrontare. Problematiche che, a fasi alterne, diventano tema di campagna elettorale per opposte fazioni spesso poco o nulla interessate ai reali problemi di una cittadinanza che si sente sempre più abbandonata. 

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