Napoli, giovane immigrato s'impicca
nella Villa comunale

Napoli, giovane immigrato s'impicca nella Villa comunale
Lunedì 21 Novembre 2016, 08:49 - Ultimo agg. 16:43
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Un giovane immigrato si è tolto la vita impiccandosi al ramo di un albero della Villa Comunale, in prossimità di piazza Vittoria. La macabra scoperta è stata fatta nelle prime ore del mattino da un giardiniere che ha dato l'allarme. A quell'ora, poco prima delle 7 , il parco era ancora chiuso al pubblico.

Sul luogo del suicidio l'equipaggio di una volante della polizia e di un'auto dei carabinieri. La polizia scientifica sta effettuando i rilievi del caso. Si sta tentando di dare un'identità al suicida, la cui apparente età è di circa trent'anni. L'episodio non può non riaccendere le polemiche sul degrado in cui versa il parco cittadino di Chiaia. E sulla mancata vigilanza, anche notturna.
 



La Villa già da qualche anno è totalmente abbandonata a sè stessa. La  situazione di degrado è sotto gli occhi di tutti. Erbacce, aiuole incolte, monumenti imbrattati, strutture che cadono a pezzi, baby gang che spadroneggiano e spesso la rendono teatro di aggressioni. Insomma quello che dovrebbeessere il fiore all'occhiello del verde cittadino è diventato da troppo tempo il regno dell'incuria.
 
 

«Eppure si affaccia sul panorama panorama più bello del mondo. E' a pochi passi dagli alberghi di lusso, visitata da migliaia di turisti ogni giorno che restano inorriditi dallo stato in cui versano le aiuole, i monumenti», dichiara Maurizio Tesorone, ex vicepresidente della I Municipaità. E ammette: «Se il parco avesse avuto una efficiente sorveglianza nottura l'estremo gesto dell'immigrato probabilmente sarebbe stato impedito. Inoltre in Villa non c'è l'indispensavile sistema di videosorveglianza. L'intrusione notturna è un gioco da ragazzi, la recinzione è estremamente vulnerabile. E le luci fioche sono complici di azioni fuorilegge».


A farsi portavoce della denuncia del degrado della Villa è già da qualche anno l'architetto Antonella Pane, presidente di Progetto Napoli che in più occasioni ha messo nero su bianco ed ha inviato esposti al ministro della Cultura Dario Franceschini. Appelli che sono stati sottoscritti anche dalle associazioni CambiaMò, Cittadinanza Attiva ed Assoutenti, che hanno compilato un resoconto dettagliato dei beni da salvare e degli interventi a loro parere necessari per salvare la « Villa comunale».


In una nota diffusa poco fa il Comitato “ Salviamo la Villa” ha condannato duramente la totale assenza di controllo e sorveglianza dello storico giardino
«ormai ridotto in uno stato di estremo degrado per la mancanza di manutenzione e di programmazione che dura ormai da ben 8 anni, ovvero dall’avvio dei cantieri per i lavori della Metropolitana della Linea 6».

«Non è accettabile che durante il giorno circolino liberamente gruppi di adolescenti che si introducono nella Casina del Boschetto vandalizzandola insieme agli altri monumenti e statue presenti che ormai sono totalmente ricoperti di graffiti». denuncia nella nota l’architetto Pane. E riprende: «- Non è accettabile che la sera i cancelli della villa restino aperti e vi si svolgano attività sessuali senza nessun controllo da parte della Polizia Municipale che si limita a sporadici giretti in auto senza evidentemente accorgersi di nulla.
Nei giorni scorsi abbiamo chiesto all’Assessore Daniele come sia possibile che alle auto degli artisti che si esibiscono nella Casina Pompeiana sia permesso il transito e la sosta all’interno della Villa Comunale. Può sembrare un argomento fuori contesto, ma se non si comincia TUTTI a rispettare le regole, se chi sbaglia non viene mai punito, come si può pretendere di uscire da questo degrado? Immagino la disperazione di questo giovane per arrivare a compiere un atto così estremo e capisco la sua scelta di togliersi la vita in un luogo che sta morendo
».

Il Comitato chiede ad horas un incontro con gli assessori responsabili della Villa Comunale  Piscopo, Calabrese, Del Giudice e Daniele
«per concertare insieme una pianificazione tesa al recupero e al rilancio della Villa Comunale, alla sua sicurezza e alla salvaguardia delle decine di opere in essa ospitate».



 

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