Passano dal carcere agli arresti domiciliari, in un'indagine che vede comunque confermato il suo assunto principale. Il Tribunale del Riesame accoglie solo in parte la richiesta delle difese, a proposito di due indagati, finiti al centro di una storia di rilievo nazionale: parliamo della trasmissione di telefoni cellulari a mezzo droni modificati, nelle principali strutture penitenziarie italiane.
In questo senso, il Tribunale del Riesame di Napoli (collegio b, presidente De Tollis, a latere Cantone e de Majo) ha disposto gli arresti domiciliari per Salvatore Sbrescia e Veronica Virgilio, che erano finiti in una trama investigativa decisamente di alto profilo.
Come ben sanno i lettori del Mattino, si parte da una inchiesta che punta a sgominare una gang specializzata nell'uso di droni.
Nel corso dell'udienza del Riesame i giudici hanno accolto il lavoro difensivo della penalista napoletana Fiorella Fabozzo, che ha chiesto e ottenuto una revoca parziale della misura cautelare. Una vicenda che nasce da un lavoro della Procura di Asti, ma che viene trasferita a Napoli per competenza territoriale. Sotto accusa tre napoletani e il dronista (che manovrava il drone) di origini bielorusse.