Nola, parla un'infermiera: «Non siamo eroi»

Nola, parla un'infermiera: «Non siamo eroi»
Mercoledì 11 Gennaio 2017, 12:42 - Ultimo agg. 19:47
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«Non siamo eroi, e se lo siamo, lo siamo tutti i giorni». Così Emilia Squillante, una delle infermiere che sabato notte hanno prestato soccorso ai pazienti adagiati sul pavimento del pronto soccorso dell'ospedale Santa Maria della Pietà di Nola. Una scena che ha sollevato polemiche e determinato la sospensione di tre medici. «Sono fiera di averlo fatto - ha aggiunto - e garantisco che quelle persone ora stanno bene e sono tornate a casa sulle loro gambe».

«Non avevamo più barelle e adagiare le persone per terra era l'unica cosa che potessimo fare. La signora che abbiamo soccorso si è resa conto dell'emergenza e prima di andare via ci ha ringraziato tutti» ha proseguito. «Il medico ha il dovere di curare il paziente ovunque - ha chiosato Nello Lauri, medico dell'ospedale responsabile Uil Campania - ma i medici hanno diritto di lavorare con dignità per dare con forza dignità al paziente». Il sindaco di Nola, che ha promosso il sit-in, ha ribadito, invece, la necessità di investire nei reparti dell'ospedale: «L'epoca degli slogan é finita - ha detto - adesso si sistemino le cose o si chiuda». 


Emilia Squillante non si sente un 'eroè, come ha definito i medici e gli operatori dei pronto soccorso il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.  


«La decisione di metterle a terra è stata del medico - ha spiegato Emilia - in quel momento non avevamo barelle, e c'era necessità, eravamo in emergenza. Sono fiera di quello che abbiamo fatto, e sono anche felice, perché quei pazienti che erano a terra sono tranquillamente tornati a casa con le proprie gambe». L'infermiera, però, non vuole far passare per 'straordinariò il lavoro svolto con assoluta professionalità anche nella situazione emergenziale di sabato. Emilia sorride, guarda le colleghe, quelle con le quali divide la giornata in pronto soccorso, e poi racconta che la donna, quella distesa sul pavimento al suo fianco, «La signora - ricorda Emilia Squillante - come gli altri pazienti, si è resa conto dell'emergenza che avevamo avuto e prima di andare via ci ha anche ringraziato». «Non siamo eroi - ha concluso la donna - e se proprio lo siamo, lo siamo tutti i giorni».

 

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