Scuole in estate a Napoli, al via 275: già pronti quattro milioni

Scuole in estate a Napoli, al via 275: già pronti quattro milioni
di Paolo Barbuto
Venerdì 6 Maggio 2016, 11:47
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Scuole aperte per tutta l'estate: corsi di arte, recitazione, tanto sport. Per contribuire alla rinascita della città di Napoli il Governo mette sul tavolo quattro milioni e centomila euro: il progetto si chiama «Scuola al Centro» ed è stato presentato ieri in Prefettura, durante il Comitato nazionale di sicurezza, dallo stesso ministro Giannini che ne ha illustrato finalità e dettagli.

«È il contributo che il ministero dell'Istruzione porta alla lotta per la legalità in questa città che chiede con forza un riscatto contro la malavita. Il Governo crede fortemente nella forza della cultura per cambiare la rotta ed è per questo che siamo qui a dare il nostro sostegno concreto». Il progetto nasce su scala nazionale e Napoli sarà la capofila. Sul lungo termine gli investimenti totali saranno di 150 milioni di euro, ma già adesso sono disponibili i primi dieci milioni, quattro dei quali destinati proprio ai ragazzi partenopei.Il bando è già disponibile sul sito del ministero in un'area specifica dal nome «areaarischio.it» ed è aperto a tutte le scuole della città: «Secondo le nostre ipotesi - spiega il ministro, ci sarà la possibilità di finanziare 275 istituti scolastici in maniera da poter coprire ogni area della città, soprattutto quelle considerate maggiormente a rischio». I finanziamenti consentiranno l'apertura delle scuole tutti i giorni per i mesi di giugno, luglio e agosto e prevedono il coinvolgimento anche delle associazioni e delle parrocchie che pensano di poter contribuire ai programmi per tenere i ragazzi lontani dalla strada: «Proprio di questo si è parlato con Don Loffredo e con l'associazione un popolo in cammino nel corso dei recenti incontri. È una maniera per accogliere le proposte che arrivano dal territorio», chiarisce il ministro Giannini.Nel progetto saranno coinvolte anche altre tre città, si tratta di Roma, Milano e Palermo che avranno finanziamenti in misura inferiore rispetto a Napoli. Il fatto è che al Ministero hanno creato una precisa graduatoria che parte dal dato della dispersione scolastica, indicatore determinante per capire quanto è importante mantenere il rapporto con i giovani anche quando negli istituti non ci sono lezioni. Napoli è al vertice della classifica ed è per questo che proprio qui arriverà la parte più consistente dei finanziamenti: «Lottare contro la dispersione scolastica significa contribuire a formare i giovani e a tenerli lontani dai pericoli e dalle tentazioni della strada. Convincerli a studiare e ad avere un rapporto costante e diretto con la scuola significa lavorare per formare futuri uomini di scienze, di legge, e anche di quella classe dirigente che rappresenta il nostro domani e che non possiamo permetterci di abbandonare alla strada che, soprattutto in certe zona, significa malavita».

Sorride la Giannini mentre racconta un progetto nel quale crede con forza e sul quale, ne è certa, si fonda una parte importante della lotta alla criminalità nella città di Napoli: «Di fronte all'allarme abbiamo pensato di tracciare una strada che prevede il coinvolgimento di tante differenti entità. C'è bisogno delle forze dell'ordine e di polizia, è necessario il determinante contributo della magistratura, sono fondamentali le amministrazioni locali e un ruolo importante deve essere interpretato anche dalla scuola, è per questo motivo che al tavolo di questo Comitato ci siamo seduti in tanti e abbiamo discusso così a lungo - ha detto Stefania Giannini - Ognuno ha portato la sua esperienza e la propria proposta e solo ragionando assieme potremo riuscire a vincere la battaglia contro la malavita».Nel progetto scuole aperte anche d'estate dovrebbero essere coinvolti circa 450mila giovani della città di Napoli, dal centro alla periferia, con maggiore attenzione per le aree degradate del territorio urbano.

Al bando saranno ammessi istituti di ogni ordine e grado per tenere lontani dai pericoli della strada sia i più piccoli che gli adolescenti: «Siamo certi che, sul lungo termine, questo lavoro di squadra porterà grandi frutti», conclude il ministro dell'Istruzione.

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