Tra qualche settimana per Nina l’incubo potrebbe tornare, trovandosi di nuovo faccia a faccia con il suo carnefice sul luogo del lavoro. A decidere la reintegrazione dell’uomo che per mesi ha perseguitato, minacciato e ingiuriato Nina, è il giudice del lavoro di Napoli che con un’ordinanza del 4 maggio 2017 ha annullato il licenziamento. In pratica costringe Tim a riassumere una persona condannata penalmente per un reato perpetrato sul posto di lavoro, affermando che i fatti contestati attengono alla sua vita privata e non hanno assunto carattere di grave negazione degli elementi essenziali del rapporto di lavoro e in particolare di quello fiduciario.
Una decisione che contrasta con i consolidati orientamenti della Sezione Lavoro della Corte di Cassazione, che ha più volte rivelato la «diretta incidenza sul vincolo di condotte dolose» quale quella in esame. La storia inizia nel 2009, con l’uomo che dopo aver incontrato Nina a un corso di aggiornamento, la fa spostare nella sede di Napoli e diventa una sua sottoposta. All’inizio le ronza intorno, si mostra gentile. Poi quando la donna si separa inizia a corteggiarla con insistenza, e al diniego scatta la molestia. È talmente ossessionato che le clona perfino la scheda telefonica aziendale pur di leggere ogni messaggio.
Per Nina è l’inizio dell’inferno.
Se lo ritrova ovunque: a un corso di scrittura, davanti scuola del figlio, sotto casa, dove si da appuntamento con le amiche, perfino a una crociera. L’uomo insiste e dopo l’ennesimo rifiuto di una relazione, le scrive minacce, insulti volgari e promesse di distruggerne rispettabilità e carriera. Per mesi Nina subisce, poi dopo un’aggressione violenta al suo ennesimo no, lo denuncia. Ci vorranno alcuni anni per arrivare a sentenza ma il tribunale penale lo riconosce colpevole e qualche settimana dopo, Tim lo licenzia constatando la violazione del codice disciplinare aziendale. L’uomo però non si da per vinto e ricorre al giudice del lavoro che gli ha dato ragione. Tra qualche settimana tornerà negli uffici della Tim.