Affitti brevi, stretta della Regione Campania: «Stop alle strutture abusive»

«Almeno tremila annunci sono illeciti», i Comuni dovranno stilare banche dati

Napoli affollata di turisti
Napoli affollata di turisti
di Gennaro Di Biase
Martedì 25 Luglio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 08:00
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Locazioni brevi: dalla Regione arriva una stretta importante sulle norme dell’hospitality extralberghiera, che servirà a regolarizzare la selva dei posti letto della ricezione in città e contribuirà «a ridurre il numero delle strutture abusive», come spiega l’assessore al Turismo del Comune Teresa Armato. In sostanza, il provvedimento di Palazzo Santa Lucia, approvato dal consiglio regionale il 5 luglio, «metterà a rischio multa circa 3mila dei 5mila annunci di locazione abusivi in città», argomenta Agostino Ingenito, presidente di Abbac (associazione di categoria dell’extralberghiero). Tra le altre implicazioni del provvedimento, che ha un termine di 180 giorni per passare alla fase operativa, c’è il fatto che «i turisti non potranno più essere ospitati nei bassi stretti o nei garage», argomenta l’assessore regionale al Turismo Felice Casucci

Finora, la Scia in Comune doveva essere presentata solo dai titolari di b&b e affittacamere (gestiti da imprese e con eventuali servizi di colazione) e dalle case vacanze (che mettono in affitto al turista un intero immobile per un periodo superiore ai 30 giorni). Le cose, a brevissimo, non staranno più così. Anche per gli affitti di pochi giorni bisognerà fornire diverse garanzie al municipio. La circolare regionale ha per oggetto l’«estensione del Codice Unico Identificativo delle strutture ricettive alle locazioni brevi». In seguito alle disposizioni, «i Comuni sono tenuti a istituire un apposito registro per la tenuta della banca dati» e «i soggetti interessati all’attività sono tenuti a comunicare al Comune i dati catastali, l’indirizzo, il numero di camere e posti letto, i periodi di locazione effettuata», più «codice fiscale e pec» dell’host.

Chiunque voglia mettere a disposizione dei turisti un posto letto, in pratica, «dovrà rispettare alcune norme igienico-sanitarie e comunicare al Comune l’inizio dell’attività – prosegue Casucci – Si tratta di un primo passo importante, ma bisogna compierne altri. Non escludiamo di imporre presto una vera e propria Scia anche alle locazioni brevi. Questo, in ogni caso, è un provvedimento contro l’abusivismo, nato anche da esigenze di bilancio avanzate dal presidente della commissione Bilancio in Regione Franco Picarone. Il giro di vite potrebbe riguardare l’eliminazione di migliaia di abusivi che danneggiano le casse dei Comuni a vocazione turistica non pagando le imposte di soggiorno.

Il flusso turistico, se non controllato, diventa un boomerang. L’efficacia del provvedimento dipenderà dai controlli: chi verrà scoperto senza codice identificativo, potrà subire una sanzione da 500 a 2000 euro». La fine della deregulation sui fitti brevi potrebbe impattare su gran parte dei circa 10mila annunci di posti letto partenopei che appaiono sui grandi portali dello sharing. 

«Siamo già al lavoro per l’istituzione dell’anagrafe delle strutture ricettive», spiega la Armato. La questione ha a che vedere anche con la lotta all’evasione fiscale dell’imposta di soggiorno. Introito che, per Palazzo San Giacomo, a oggi e in prospettiva, frutta «circa 1 milione al mese», secondo gli operatori. «Napoli è ormai diventata la destinazione e non più una meta di passaggio per decine di migliaia di turisti che arrivano in città da ogni angolo del pianeta - aggiunge la Armato - Siamo fieri di questa stagione di straordinaria floridità. La legge regionale sui fitti brevi è uno strumento che avrà una sua efficacia per regolarizzare la situazione e ridurre il numero di strutture ricettive extralberghiere abusive». «La macchina si sta avviando già in questi giorni - commenta Ingenito - Questa comunicazione non equivale a una Scia, ma costituisce una stretta rispetto al numero delle locazioni brevi abusive in città». 

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Ma quali sono i criteri che le case per turisti dovranno rispettare, in termini di spazio e vivibilità? «Un minimo di 28 metri quadrati per mettere in affitto un monolocale. L’ampiezza minima è invece di 38 metri quadrati per una doppia. Difficilmente si vedranno ancora bassi trasformati in case vacanza. Circa 3mila dei 5mila annunci non a norma che in questo momento sono su Napoli rischiano multa, in caso di controllo, grazie a questo provvedimento. Si avrà un calo degli annunci, e questo risponderà anche ai rischi di gentrificazione avanzati. A Parigi, con l’applicazione del massimo di 120 giorni di apertura ai turisti per un immobile, molte case sono già tornate a cittadini e studenti. Ci siamo molto battuti per l’istituzione del codice unico delle strutture ricettive: servirà ad aumentate la qualità dell’offerta ricettiva e ci auguriamo che dal Comune arrivi un piano straordinario per il miglioramento dei servizi e dell’accoglienza». 

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