Cesaro jr querela Calenda: «Rinunci all'immunità parlamentare»

Dopo la rimozione di Barbara Preziosi alla prima Municipalità

Armando Cesaro
Armando Cesaro
di Dario De Martino
Domenica 24 Marzo 2024, 09:00
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Diventa una guerra legale il caso della rimozione di Barbara Preziosi, assessore alla prima Municipalità (Chiaia-Posillipo). Armando Cesaro arriva a querelare il leader di Azione Carlo Calenda. Ripercorriamo brevemente il caso. Preziosi, nominata in quota Italia Viva, era stata invitata alla dimissioni dai dirigenti del partito renziano dopo il suo passaggio con Azione. Infine è stata rimossa dal ruolo dalla presidente della Municipalità Giovanna Mazzone anche in virtù di una lettera inviata dai consiglieri municipali eletti nella lista civica Azzurri-Italia Viva. Sul caso è intervenuto addirittura Calenda con una nota al vetriolo: «Il neo nominato responsabile enti locali di Italia Viva Cesaro jr ha fatto rimuovere con violenza Preziosi dal suo incarico di assessore municipale secondo il noto stile della famiglia». Un riferimento alla «violenza» e al «noto stile di famiglia» che proprio non è andato giù a Cesaro, oggi esponente renziano ma con un passato in Fi e figlio di Luigi Cesaro, già presidente della Provincia.

La replica 

Armando Cesaro fa sapere di aver dato mandato ai suoi legali di agire nei confronti di Calenda «per le gravi dichiarazioni altamente diffamatorie». Poi l'affondo finale: «Comprendo il nervosismo di Calenda, ma aggiungerei che sono proprio le reazioni scomposte a cui si abbandona a spiegare il crollo dei consensi. Lo sfido a rinunciare all'immunità parlamentare». Molti esponenti di Iv hanno dato solidarietà a Cesaro. Venerdì, però, erano arrivate le dimissioni di Domenico Brescia da presidente di Iv a Napoli. «Non ho condiviso le modalità della revoca», spiega il consigliere comunale eletto con Fi e poi passato con i renziani. Brescia si dice rammaricato per non essere stato consultato e ha scelto di dimettersi per «segnalare con chiarezza il suo dissenso». Invece, per Marianna Mascolo, presidente provinciale, e Catello Vitiello, presidente regionale di Iv «dopo aver deciso di lasciare il partito che l'aveva proposta, per Preziosi doveva essere una logica conseguenza lasciare anche l'incarico che ricopriva. Il metodo non è stato violento ma solo adeguato a ripristinare il corretto equilibrio delle scelte politiche». Parola a Gabriele Mundo, ex coordinatore provinciale di Iv: «L'atteggiamento violento è di chi, designata da un gruppo politico a ricoprire un ruolo, abbandona il gruppo e pretende di rimanere attaccata alla poltrona». 

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