«De Luca ricandidato in Campania? Stavolta vinciamo noi»

Il coordinatore regionale di Forza Italia: terzo mandato, tocca a lui fare la legge

Fulvio Martusciello
Fulvio Martusciello
di Dario De Martino
Lunedì 6 Novembre 2023, 08:56
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Il congresso a gennaio, le elezioni europee alle porte e le regionali sempre nel mirino, il boom di nuovi tesserati con l'apertura alla società civile e qualche clamoroso ritorno come quello di Domenico De Siano. Tema, quest'ultimo, su cui il coordinatore regionale Fulvio Martusciello si è già espresso: «Le porte di Fi sono aperte a tutti, se vogliamo vincere le regionali deve essere questo lo spirito». Ma al momento l'europarlamentare è concentrato soprattutto sul congresso «che sarà un ragionamento sui problemi e le risorse della Campania e della fase che vive il partito. Ma anche un momento di democrazia interna che stiamo strutturando insieme con il presidente dei probiviri Giuseppe De Gregorio. Siamo arrivati a 16mila tesserati e siamo la regione più azzurra d'Italia».

Prima del reale momento congressuale avete annunciato un "congresso delle idee". Di cosa si tratta?
«Vogliamo che si arrivi al congresso al termine di un percorso di confronto reale.

Non solo all'interno del partito, ma facendo partecipare università, sindacati, corpi intermedi. Un congresso delle idee sui temi che interessano i campani riempiendo il congresso di contenuti e continuando il percorso che ha portato nel partito, in questi mesi, tanti esponenti della società civile all'interno del partito».

Siete passati da 800 a 16mila tesserati in Campania in un anno. Cosa è successo?
«Abbiamo tolto i tappi che erano presenti precedentemente. Abbiamo reso questo partito partecipato e scalabile. Avverto lo stesso spirito del 1994: c'è voglia di contribuire al cambiamento del governo del territorio con una classe dirigente che non ha paura della democrazia. Seguirò i congressi ma, se ci fossero competizioni su alcuni territori, non tiferò per nessuno».

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Si va verso candidature unitarie su tutto il territorio. Un segnale positivo perché il partito compatto o negativo per la mancanza di ricambio?
«È un segnale positivo e di grande maturità. La mancanza di scontro deriva dal confronto che si svilupperà ancor di più in questa fase pre-congressuale».

Eppure a Napoli, qualche mese fa, c'era stato un momento di grande tensione tra lei, i rappresentati cittadini Guangi e Savastano, e quelli provinciali. Ora sembra tornato il sereno.
«Ci siamo confrontati, appunto. C'è stata qualche incomprensione sul ruolo dei consiglieri comunali ma la verità è che l'unica vera opposizione all'amministrazione Manfredi sono proprio i consiglieri di Fi. Mi ricorda quanto accadeva nel 1997 quando Antonio Martusciello e Emiddio Novi erano gli unici a fare opposizione e questo lavoro portò al grande successo del 2001».

Intanto ci si avvicina alle Europee. Quali novità nelle vostre liste?
«Stiamo già lavorando per una lista credibile, anche in questo caso aperta alla società civile».

Lei è capodelegazione di Fi al Parlamento europeo. Si ricandiderà?
«Il segretario uscente ha chiesto a tutti i parlamentari uscenti di ricandidarsi. Ma offriremo anche volti nuovi nelle liste».

E le Regionali?
«Ribadisco che non accetteremo fughe in avanti. Abbiamo perso già le ultime elezioni regionali con questo metodo. Siamo disponibili a discutere con tutti gli alleati ma chi fa fughe in avanti non avrà nostro sostegno».

E il terzo mandato?
«L'iniziativa legislativa deve partire da De Luca. D'altronde il governatore può far quello che vuole, tanto la prossima volta vinciamo noi».

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