Arriva anche la risposta dell'assessore Nappi. «Gli anni passati nelle aule universitarie, prima come studente e poi come docente, mi hanno insegnato che l'ascolto è una delle virtù principali di chi vuole capire e poi agire. Per questo è mio costume ascoltare con attenzione il mio interlocutore.
Lo facevo quando ero tra i banchi, l'ho fatto quando ero in cattedra, lo faccio ora quotidianamente da assessore. In questa lunga (ormai) parentesi politica è stata proprio questa mia capacità di ascolto e di relazionarmi a farmi capire i guasti di un sistema politico a me precedente, ben interpretato da Paolucci». Queste le parole di Severino Nappi. «È del tutto evidente che la mia consuetudine all'ascolto, prevede anche la risposta. Lo faccio di persona, lo faccio sui social network e lo faccio per email. In questa particolare fase della mia esperienza, nella quale sto affrontando la campagna elettorale, oltre a rispondere ai miei interlocutori, ricordo quanto ho fatto e mi sottopongo al loro giudizio. Mi è stato insegnato che ognuno altrui da se misura. È del tutto evidente che conviene a chi non ha consenso, il Pd, travolto da scandali e improbabili alleanze, buttarla in caciara. Spiace che si accodi in questo tentativo, anziché parlare di temi concreti, anche Antonella Pepe, persona che ho imparato ad apprezzare e stimare, ma che evidentemente in questa fase è più ligia alla casacca di partito che non ad affrontare le questioni vere, quelle che riguardano anche la sua generazione. Forse perché il tempo sta finendo, debbo pensare che se il Pd continua solo a fare polemiche vuol dire soltanto che non ha proposte di merito. A noi, in ogni caso, va bene così: ai loro sondaggi su commissione rispondiamo con i nostri confronti veri», conclude l'assessore regionale.