Napoli, impianto di compostaggio a Ponticelli: «Pronto nel 2023»

Napoli, impianto di compostaggio a Ponticelli: «Pronto nel 2023»
di Alessio Liberini
Mercoledì 20 Luglio 2022, 19:41 - Ultimo agg. 20:45
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«Il nostro obbiettivo è che l’impianto sia completato entro la fine del 2023 per entrare in servizio entro il 2024. Sono tempi realistici dal momento che abbiamo un progetto ben definito ed abbiamo anche il tempo per far partire la raccolta differenziata nell’area est. Abbiamo sbloccato una cosa che la città attendeva da anni». Con queste parole il primo cittadino partenopeo, Gaetano Manfredi, ha presentato il bando per la realizzazione dell'impianto di compostaggio che nascerà nella periferia orientale del capoluogo di Regione.

Si tratta di un impianto, ubicato in un’area pubblica di 72mila metri quadrati, che sorgerà in via Domenico De Roberto nel quartiere Ponticelli, accanto al depuratore della periferia orientale ed in piena area Sin, l’ex area industriale cittadina è infatti un sito di interesse nazionale dal lontano 1998. Il progetto, avviato nel 2012, sembra finalmente in dirittura d’arrivo. Grazie alla Centrale di Committenza, costituita in associazione tra il Comune di Napoli ed ASIA Napoli S.p.A, è stata infatti pubblicata – solo negli scorsi giorni - la gara per l’affidamento congiunto della progettazione esecutiva e dell’esecuzione. Bando che scadrà alla fine del mese di agosto.

Progetto, finanziato nell’ambito del Patto per la Regione Campania con risorse FSC 2014 – 2020, che vede l’impegno di Palazzo Santa Lucia attraverso un investimento di circa 32 milioni di euro. Proprio in Regione è stato presentato, nel pomeriggio odierno, l’avvio del bando. A presenziare all’incontro sono stati il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, il vice presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola e l’assessore di Palazzo San Giacomo con delega all’Ambiente, Paolo Mancuso

Il biodigestore consentirà il trattamento e la valorizzazione di 30mila tonnellate all’anno di rifiuti organici, derivanti dalla raccolta differenziata cittadina. Al momento il comune di Napoli ne produce circa il doppio. Mediante soluzioni impiantistiche evolute sarà possibile produrre biogas da immettere nella rete nazionale. Il sito è infatti progettato per trattare e valorizzare rifiuti organici di provenienza alimentare miscelati a scarti verdi e altri materiali legnosi. Si punta, pertanto, a ridurre la Tari attraverso l’energia prodotta dai rifiuti.

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«Considerato che lo smaltimento di una tonnellata costa 140 euro e ora ne costerà poco più di 40, c'è un risparmio di 3 milioni oltre a quello dei cittadini sulla Tari».

Ad osservarlo è stato l’assessore Mancuso, il quale non nasconde il percorso tumultuoso affrontato per arrivare a questo giorno. La gara è stata infatti indetta a seguito di un iter burocratico molto complesso che ha coinvolto circa trenta enti chiamati ad esprimersi sul progetto. Nel mentre, nel corso degli ultimi mesi, non sono mancate polemiche avanzate dai residenti della sesta municipalità. Venti di protesta che però sembrano ormai essere alle spalle.

«Il territorio – precisa Mancuso - ha reagito positivamente, con la municipalità ho avuto 4 incontri e le associazioni ci hanno chiesto di stare vicini con misure di compensazione che accompagnano il sito di un impianto del genere, anche se l'impatto ambientale è inerte. Ci sono, ad esempio, sette ettari che si devono ripristinare e lo faremo».

«Insieme con l’impianto si realizza un parco pubblico a conferma che non avremo ricadute inquinanti per l’ambiente, anzi diventerà un’occasione per una riqualificazione ambientale». Ad assicurarlo è lo stesso Governatore De Luca, evidenziando i lavori messi in campo da Palazzo Santa Lucia in tal senso. Annunciando, inoltre, anche altri analoghi interventi a partire da un impianto gemello a quello di Ponticelli che sorgerà nella zona di San Pietro a Patierno.

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«Abbiamo approvato - precisa De Luca - un piano per realizzare, come regione Campania, di undici impianti di compostaggio. Investiamo in totale 200 milioni di euro, 32 solo per l’impianto di Napoli Est. Impianti che servono alla lavorazione dell’umido». «Attualmente – ricorda il Governatore - l’umido della nostra Regione per il 90% deve essere trasportato a Padova o in Sicilia con dei costi spaventosi. Servono pertanto questi impianti anche perché la Campania ha deciso di non realizzare altri termovalorizzatori». 

Sul fronte comunale resta sul banco la questione della raccolta differenziata: ad oggi ancora sotto gli standard regionali. «Asia – commenta il sindaco Manfredi -  sta facendo un piano industriale, anche attraverso dei finanziamenti che deriveranno dal Pnrr, per migliorare proprio la raccolta differenziata su tutta la città. Un piano che è legato anche all’incremento del personale».  «Entro fine anno – garantisce il primo cittadino - ci sarà la messa in pratica del nuovo piano per la raccolta dei rifiuti. Le caratteristiche della tipologia di raccolta deve essere adattata alle caratteristiche geografiche ed anche sociali del quartiere».

«Questo intervento su Napoli Est – chiarisce De Luca -  è importante ma, tuttavia, non dobbiamo abbassare la guardia verso l’obbiettivo di aumentare la raccolta differenziata che a Napoli è ancora al di sotto della media regionale: dobbiamo arrivare almeno al 60%».

«Un patto di straordinaria rilevanza per Napoli, città che per tanti anni ha gestito i rifiuti nel modo peggiore e drammatico racconto da capovolgere l'immagine che diventa nel mondo simbolo di nefandezza» ha tuonato, invece, il numero due di Palazzo Santa Lucia, Fulvio Bonavitacola.

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