Pino Daniele, le ceneri a Napoli. L'ultima corsa a 200 all'ora

Pino Daniele, le ceneri a Napoli. L'ultima corsa a 200 all'ora
di Federico Vacalebre
Venerdì 9 Gennaio 2015, 23:45 - Ultimo agg. 23:52
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Il lungo addio, il lungo strazio, la lunga corsa.

Oggi la cremazione di Pino Daniele, a Roma, da lunedì le sue ceneri saranno esposte, per una decina di giorni, al Maschio Angioino. Chiunque potrà rendergli l’ultimo saluto tutti i giorni dalle 9 alle 18, nel primo giorno di esposizione l’accesso nella Sala dei Baroni sarà consentito a partire dalle 12, spiega il comunicato stampa del Comune, con il sindaco de Magistris in strettissimo contatto con i familiari.

Un atto di «Amore senza fine», verrebbe da dire citando il titolo di un successo pop del Nero a metà, nel cui video compare anche la moglie Fabiola Sciabbarrasi: toccherà a lei oggi, verso le 15, ritirare le ceneri dell’uomo in blues. Da qualche parte le critiche già si alzano: un atto di amore esagerato, soprattutto dopo il secondo funerale in piazza del Plebiscito davanti a centomila persone. In Maremma, intanto, si prepara l’estrema dimora dell’artista, come da lui richiesto.

E se l’addio popolare è destinato a continuare, lo è anche il lungo strazio dei familiari, costretti a far convivere il loro dolore con l’attesa dei risultati dell’inchiesta sulla folle ultima corsa del mascalzone latino. In Suv, centossessanta chilometri con l’acceleratore premuto a tavoletta e il tachimetro fisso sul numero duecento. Cinquanta minuti, domenica 4 gennaio, da Magliano, Maremma, a Roma, ospedale Sant’Eugenio, zona Eur, al volante Amanda Bonini, compagna del musicista da un anno. Corsa inutile, alle 22.10 il cantautore è arrivato ormai morto, il cuore pazzo non aveva retto. Il certificato di morte ferma ufficialmente l’orologio alle 22.30.

Quel cuore pazzo sarà al centro degli accertamenti, degli esami tossicologici che seguiranno l’autopsia che l’altroieri poco ha detto: morte per insufficienza cardiaca. Ma sarà difficile, avvertono i medici legali incaricati dai magistrati, stabilire da quel «cuore di un vecchio cardiopatico» se le attrezzature dell’ambulanza o un ricovero nel più vicino ospedale di Grosseto l’avrebbero potuto salvare. Ogni passo sarà «ri-cronometrato», si sa che alle 21.12 arrivò la telefonata al 118, che l’equipaggio dell’ambulanza comunicò alla centrale alle 21.31 l’esito negativo dell’operazione, chiusa dalla decisione del paziente di correre a Roma dopo che dal veicolo si erano chieste precisazioni per raggiungere l’abitazione. Daniele aveva deciso di raggiungere l’equipe del suo cardiologo, Achille Gaspardone.

«Per avere una risposta scientifica ci vorranno settimane, mesi», anticipa il medico legale Giorgio Bolino incaricato di effettuare gli esami con il collega della Sapienza Vittorio Fineschi e il cardiologo dell’università di Perugia Giuseppe Ambrosio. Una quarantina di giorni prevedono i due consulenti di fiducia nominati da Fabiola Sciarrabbasi: «Più particolari vengono a galla, più sono atterrita da quello che è successo. Francesco, il più piccolo dei nostri figli, 9 anni, è sconvolto, dopo il funerale a Roma mi ha detto: ”Mamma, ma papà stava male dalla mattina, ”Nun me sento bene, France’, porta pazienza”, mi ha ripetuto un paio di volte”».

Nell’attesa dei referti ufficiali, la donna è decisa a rimettere piede al più presto nel casale di Magliano, e ha chiesto ai suoi legali di intimare alla Bonini, che ci viveva con Daniele, di lasciare libero il campo. La proprietà della villa è intestata a lei per metà, l’altra metà al marito, che l’aveva lasciata dopo ventidue anni di unione, ma senza ancora aver ufficializzato la separazione. E il testamento? Nessun mistero, garantiscono tutti, è depositato dal notaio dell’uomo che Napoli vuole piangere ancora.

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