Guido «'o Valestraro», il vecchio meccanico con la passione per il mare

Guido «'o Valestraro», il vecchio meccanico con la passione per il mare
Venerdì 14 Agosto 2015, 02:50
3 Minuti di Lettura
Alessandro Mazzaro
Pontecagnano. «Bastava chiedere di Guido 'o Valestraro e tutti capivano chi stavi cercando». Era conosciuto così Guido Carpenteri, 69 anni, una moglie e due figli, originario di Pastena ma trasferitosi a Pontecagnano oltre quarant'anni fa. Un picentino di adozione che aveva imparato ad apprezzare la cittadina alle porte di Salerno fino a diventarne una componente fondamentale, integrandosi pienamente in un tessuto sociale talvolta complicato. La sua prima officina era situata nella traversa che da via San Francesco conduce all'ex cinema Nuovo, in pieno centro. Un vicolo stretto che tanti anni fa non era aperto al transito veicolare. E proprio lì Guido si era guadagnato il soprannome di «'o Valestraro», ossia colui che aggiusta le balestre dei camion. «I mezzi - ricorda un amico di vecchia data residente in zona - arrivavano qui di prima mattina, effettuavano la manovra e rimanevano in loco tutto il giorno, ma non era un problema visto che le macchine non passavano. Alle volte, invece, era lui a raggiungere i camion che avevano qualche avarìa».
Una Pontecagnano d'altri tempi che Guido ha incarnato alla perfezione, mantenendo sempre salda la cultura del lavoro, vissuto con una dedizione che è propria di chi ha introiettato lo spirito del sacrificio e della dignità. Ma non c'era solo quello a riempire le giornate: «Era un fabbro sopraffino - aggiunge un conoscente - si rompeva un cancello? Bastava chiamarlo e lui si recava sul posto in pochissimi minuti. Era una persona squisita ed onesta che amava il suo lavoro e lo esercitava con dedizione». Negli ultimi anni la sua attività si era trasferita in via Sanzio, a pochi passi da via San Francesco. «Non sapeva stare fermo - continua l'amico - il lavoro ce l'aveva nel sangue, era uno di quelli all'antica come si suol dire, poco avvezzi a distrazioni legate, ad esempio, al gioco. Un uomo perbene ed un padre di famiglia esemplare. Ancora non riesco a crederci che non ci sia più. L'ultima volta che ci siamo visti, qualche giorno fa, abbiamo parlato più di un'ora. Era sempre così». La vera grande passione di Guido, però, era una: il mare. Un amore smisurato che sin da ragazzo lo aveva travolto e che ieri gli ha riservato una brutta sorpresa. «Non era un semplice appassionato, sia chiaro: era un esperto del mare. Gli piaceva cambiare barca per provare cose nuove. Spesso anche io, che avevo una piccola imbarcazione, gli chiedevo consigli. Per questo ancora non mi spiego come possa essere accaduta questa tragedia». Incredulità che è la stessa di chi si è ritrovato in via San Francesco ed ha appreso la notizia che non avrebbe mai voluto ascoltare.
«Ma davvero è morto Guido?» è la domanda ricorrente nello spiazzo antistante al bar del quartiere, dove i compagni di una vita si ritrovano per sfuggire al caldo infernale di un pomeriggio di agosto. Altrettanto conosciuto Andrea Attianese, 56enne rimasto ferito gravemente nello scontro fra le due barche in cui è deceduto Carpentieri. L'uomo, anche lui padre di due figli, per tanti anni ha gestito un'officina in via Dante, altra arteria del centro cittadino e suo luogo di residenza, prima di trasferirsi in una concessionaria.
© RIPRODUZIONE RISERVATA