Gli auguri di don Tonino Palmese ai familiari delle vittime innocenti della criminalità

Parole che guardano alla sofferenza e al riscatto dei familiari delle vittime innocenti

Don Tonino Palmese
Don Tonino Palmese
Martedì 2 Gennaio 2024, 14:00
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In questo inizio di anno nuovo, purtroppo già segnato da eventi tragici e violenti, vogliamo condividere con voi lettori le parole che don Tonino Palmese, presidente della Fondazione Pol.i.s. della Regione Campania. 

Parole incarnate nel senso del periodo natalizio, che guardano alla sofferenza e al riscatto dei familiari delle vittime innocenti, che sono l’anima della Fondazione Pol.i.s.: sono loro il nostro orizzonte, per i quali, in nome della Regione, attuiamo pratiche in loro sostegno, portiamo avanti la promozione del riuso sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata nell’impegno di quanti ogni giorno lavorano su questi luoghi, e attuiamo politiche didattiche e pedagogiche in favore delle nuove generazioni, come «Semi di Storie», la rete dei Punti Lettura della Regione Campania:

«Ci sono linguaggi che ci permettono di capire cosa dobbiamo dire e che cosa possiamo fare.

Maria, mamma di una vittima innocente ci insegna a parlare e capire attraverso due momenti: Le grida del parto e il silenzio dell'allattamento. Le grida sono paradossalmente contenitore di sofferenza e di gioia. Si paradossalmente. Dentro quelle urla si manifesta già il calvario ma allo stesso tempo quel gridare è portatore di una stupenda melodia e cioè l'annuncio al mondo che il Salvatore è diventato vita e la vita è il luogo ideale della salvezza. Ma la mamma della vittima innocente ci consegna anche il silenzio dell'allattamento. Un silenzio che parla attraverso l'incrocio di due sguardi. Sono il primo atto di contemplazione che si realizza sulla faccia della terra. La madre può chiamare Dio con il titolo di Figlio mio e Dio invece può dire con gli occhi, prima ancora della bocca: Mamma. Dentro questo dialogo possiamo sentire pronunciare i nostri nomi. Questo vuol dire che siamo amati, dunque salvati. questa è la manifestazione della gioia. Tutto il resto è bla bla… è noia».

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