Tiziano Renzi interrogato per oltre 3 ore. Carlo Russo non risponde ai pm

Tiziano Renzi interrogato per oltre 3 ore. Carlo Russo non risponde ai pm
Venerdì 3 Marzo 2017, 15:25 - Ultimo agg. 20:37
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Si è concluso dopo oltre tre ore l'interrogatorio di Tiziano Renzi, nell'ambito delle inchieste delle procure di Roma e Napoli su Consip. Il padre dell'ex premier ha lasciato piazzale Clodio senza fare dichiarazioni. L'indagato è stato sentito con l'assistenza dell'avvocato Federico Bagattini dal procuratore aggiunto Paolo Ielo. 

Di riflesso il babbo dell'ex premier va a incidere sul futuro politico del figlio Matteo: l'inchiesta Consip, che vede coinvolto anche il braccio destro dell'ex premier Luca Lotti, sommata allo scandalo delle tessere in Campania che getta ombre inquietanti sul partito, si sta trasformando nella tempesta perfetta in grado di compromettere la corsa del segretario alla segreteria del Pd. 

«Il dottor Renzi ha risposto a tutte le domande» ed ha precisato di «non aver avuto alcun ruolo in questa vicenda». Lo ha detto l'avvocato Federico Bagattini. Tiziano Renzi, aggiungendo che il suo assistito, ha negato di aver mai conosciuto né incontrato Alfredo Romeo e di essere mai stato in Consip. Nel corso dell'interrogatorio ha escluso anche di conoscere Denis Verdini.

Oggi, inoltre, è stato sentito anche Carlo Russo, l'imprenditore farmaceutico amico di Tiziano Renzi, indagato nell'inchiesta Consip. Carlo Russo «si è avvalso della facoltà di non rispondere» durante l'interrogatoro nella caserma dei carabinieri, davanti ai pm Mario Palazzi e Henry John Woodcock. L'imprenditore di Scandicci non ha risposto «su precisa indicazione» del suo legale di fiducia, l'avvocato fiorentino Gabriele Zanobini. Russo è indagato, nell'ambito dell'inchiesta sul caso Consip, per traffico di influenze. E la stessa accusa è stata confermata oggi dai due magistrati. «Per regola del nostro studio di non far rispondere i nostri assistiti -ha dichiarato l'avvocato Zanobini ai giornalisti- quando non si conoscono gli atti in possesso dei magistrati. Quando avremo una condizione di parità, perchè gli atti saranno stati depositati, allora risponderemo». L'avvocato Zanobini ha precisato anche di aver chiesto al suo cliente, Carlo Russo, di non rilasciare dichiarazioni alla stampa. «Abbiamo detto a Russo di non fare dichiarazioni per rispetto dei magistrati -ha chiarito il legale- infatti non è corretto non rispondere ai magistrati e poi parlare con la stampa». L'avvocato Zanobini ha poi ribadito che la decisione di avvalersi della facoltà di non rispondere da parte di Carlo Russo è stata scelta espressamente dallo studio legale che lo assiste dal momento che l'indagato «non è conoscenza di tutti gli atti che ora invece possiedono solo i magistrati». L'avvocato Zanobini ha chiarito anche che «per ora Russo non verrà ascoltato di nuovo». «Le dichiarazioni di Marroni sono da valutare dal punto di vista della loro complessiva verosimiglianza» ha dichiarato il difensore di Tiziano Renzi in riferimento a quanto dichiarato ai pm di Napoli dall'ad di Consip su presunte pressioni fatte dal padre dell'ex presidente del Consiglio per «accontentare le richieste dell'imprenditore Carlo Russo» amico di Alfredo Romeo.

 

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