Incidente Alatri, il padre della famiglia travolta: «Poteva ucciderli tutti solo per avere un like sui social»

«La macchina era distrutta, non sapevo su quale ambulanza salire. Ero disperato»

Incidente Alatri, il padre della famiglia travolta: «Poteva ucciderli tutti solo per avere un “like”»
Incidente Alatri, il padre della famiglia travolta: «Poteva ucciderli tutti solo per avere un “like”»
di Camilla Mozzetti
Martedì 12 Settembre 2023, 00:01 - Ultimo agg. 12:45
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«Lei si immagini di arrivare sul posto dell’incidente e non sapere in quale delle tre ambulanze salire per prima perché lì c’è sia sua moglie sia tre dei suoi tre figli». Orlando Corsi è di fronte al padiglione del blocco operatorio dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù. Jeans e una polo chiara, che probabilmente indossa da oltre 24 ore. Sua moglie Irene e due dei suoi tre figli, domenica mattina sulla provinciale Santa Cecilia, che collega Ferentino ad Alatri, in località Tecchiena Castello, sono stati travolti da un cittadino marocchino di 30 anni. L’uomo, Abdelhafid El Idrissi, accusato ora di tentato omicidio stradale, viaggiava a bordo di un’Audi A4 a folle velocità e stava facendo una diretta Facebook. Durante l’ennesimo sorpasso ha invaso la corsia opposta colpendo inevitabilmente la Nissan Qashqai condotta dalla signora Corsi. «Basta ascoltare le urla di mia moglie in quel video per comprendere la follia», dice l’uomo. Dopo lo scontro, infatti, la diretta non si è interrotta e la donna gridava disperata perché qualcuno aiutasse i suoi figli. Un maschio e una femmina: la più piccola della famiglia, è stata trasferita in elisoccorso all’ospedale pediatrico romano, mentre la mamma e il fratello sono stati ricoverati nei nosocomi di Alatri e Frosinone.

Signor Corsi, come sta sua figlia?

«Ieri sera (domenica ndr) l’hanno operata al braccio, reagisce, ma si è molto spaventata».

E lei come sta?

«Potevo morire per lo spavento».

Fortunatamente la sua famiglia, nonostante l’incidente, è salva.

«Sì, credo molto in Dio qualcuno ci deve aver aiutato».

Lei dov’era domenica mattina?

«Al campo di calcio dove il mio terzo figlio, il più grande, stava disputando una partita.

Mia moglie e gli altri miei figli sono passati a salutarci poi sono andati via e a pochi minuti ho sentito un rumore terribile».

L’incidente è infatti avvenuto non lontano dal palazzetto, sua moglie aveva da poco impegnato la provinciale quando quell’Audi le è piombata addosso.

«Quando sono arrivato in strada ho riconosciuto l’automobile, era distrutta completamente davanti, c’erano già le ambulanze e io non sapevo su quale delle tre salire. Non so come non mi sia sentito male».

Era domenica, come l’avreste trascorsa?

«Dopo la partita di calcio saremmo andati a pranzo da mio suocero, come spesso avviene. Mia moglie si stava avviando dopo essere passata al campetto». 

Per quell’uomo che li ha travolti mentre faceva una diretta Facebook cosa pensa?

«Guardi, ho contattato un avvocato, non voglio esprimermi, io sono un elettricista, ho una mia impresa, non spetta a me esprimermi sul comportamento di quest’uomo. Confido nelle istituzioni e nella giustizia».

 

L’incidente in cui la sua famiglia è rimasta coinvolta, richiama, purtroppo, una tragedia che si è consumata qualche mese fa a Casal Palocco, dove sempre per un gruppo di youtuber ventenni, impegnati in una “sfida” social a bordo di una Lamborghini presa a noleggio hanno travolto una smart. Un bimbo di solo cinque anni è morto.

«Ricordo quella tragedia. Il punto lo sa qual è? È che per questa gente che usa in questo modo i social ce ne è altrettanta che mette like, che segue, che si appassiona. Io non vado a vedere questo sui social. Che uso se ne sta facendo?».

Si aspetta un inasprimento delle pene o auspica che ci siano norme capaci in qualche modo di frenare questo utilizzo?

«Anche in questo caso non spetta a me, ma non è possibile tutto questo. Ora devo pensare alla mia famiglia, a mia figlia che è qui in ospedale».

I medici cosa le hanno detto? Potrà tornare presto a casa?

«Non si sono espressi, credo ci vorrà qualche tempo. L’intervento è andato bene. Ma ora devo pensare a lei, a mia moglie e al mio secondo figlio. Comprenderà che per altre interviste ci sarà tempo».

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