Gianni Boncompagni derubato dal suo direttore di banca (e amico): sottratti 174 mila euro, chi è l'indagato Valerio Finelli

Il regista era amico personale del consulente che lo avrebbe ingannato e adesso nel processo si sono costituiti i suoi eredi

Dipendente bancario ruba mezzo milione dai conti, tra i clienti depredati anche il regista Gianni Boncompagni
Dipendente bancario ruba mezzo milione dai conti, tra i clienti depredati anche il regista Gianni Boncompagni
di Federica Pozzi
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 00:53 - Ultimo agg. 16:18
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È finito a processo per aver sottratto quasi un milione di euro dai conti di alcuni clienti della Deutsche Bank, Valerio Finelli, 40 anni funzionario di una filiale di Roma nord. Tra le vittime anche il regista e autore televisivo Gianni Boncompagni, famoso al grande pubblico, tra l’altro, per aver ideato la trasmissione televisiva “Non è la Rai”, e morto nel 2017. Il regista era amico personale del consulente che lo avrebbe ingannato e adesso nel processo si sono costituiti i suoi eredi. 

L’ACCUSA

Il bancario è accusato dal pm Luigi Fede di appropriazione indebita di beni altrui, aggravata dalle ingenti cifre e dai mezzi fraudolenti, «abusando della procedura interna della banca denominata “sundry items”».

Il 40enne avrebbe sottratto tra il 13 febbraio del 2014 e il 13 luglio del 2016 174mila euro a Boncompagni e quasi 800mila euro ad altre due donne, le sorelle Maria Rosaria e Maria Letizia Luzi, anche loro, come Deutsche, parti civili nel processo. I “prelievi” dai conti, secondo l’ipotesi della procura, sarebbero stati effettuati attraverso assegni circolari che il responsabile della filiale avrebbe intestato a persone amiche, che però non sono finite sotto accusa. Ma anche attraverso la falsificazione dei titoli. 

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I CONTI

Le indagini della polizia hanno portato alla luce quattro operazioni sospette compiute da Finelli sul conto, aperto presso la filiale di via Orti della Farnesina, del famoso autore di radio e tv. Quattro assegni circolari, di cui uno di 14mila euro, un altro di 20mila intestati a due persone diverse, mentre altri due rispettivamente di 50mila e 90mila euro riportavano lo stesso nome, per un totale di 174mila euro. Fanelli, amico di Boncompagni oltre che funzionario di banca, avrebbe raggirato l’ideatore di “Non è la Rai”, nei suoi ultimi anni di vita. 
Con le altre due correntiste, due sorelle, oltre al trucco degli assegni circolari intestati a conoscenti con i quali ha sottratto dai depositi 379mila euro, l’uomo avrebbe utilizzato anche un altro metodo. Infatti il pm gli contesta di essersi impossessato «dell’ulteriore importo di 400mila euro, sottraendo tale denaro a Maria Rosaria Luzi, appropriandosi di un assegno bancario tratto dal conto corrente (a lei intestato) presso un’agenzia della banca Bnl». L’imputato lo avrebbe compilato falsificando la firma della cliente della Banca e lo avrebbe intestato a se stesso. Ieri, nel corso della prima udienza, sono state integrate le aggravanti all’accusa originaria e il processo, che si è svolto alla presenza delle parti civili, tra cui la stessa Deutsche Bank e la figlia di Boncompagni, è stato rinviato ad aprile davanti al giudice monocratico. 

LA DIFESA

Gli avvocati della difesa puntano anche sul fatto che le somme sono state restituite. «Dimostreremo l’estraneità ai fatti e alle accuse dell’imputato, il procedimento ci darà ragione o torto arrivati alla fine», dice il legale di Finelli, Massimo Romano che difende l’uomo insieme al collega Generoso Boise. «Siamo sicuri di poter dimostrare che si tratta di una ricostruzione non rispondente alla realtà. Il nostro assistito ha inoltre portato all’attenzione del giudice la prova della avvenuta restituzione delle somme», ha aggiunto. Le altre vittime Con le altre due vittime, due sorelle, oltre al procedimento degli assegni circolari intestati a conoscenti con i quali ha sottratto loro 379mila euro, l’uomo aveva trovato un altro escamotage. 
 

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