Crolli a catena, restauri bluff

Crolli a catena, restauri bluff
di Gigi Di Fiore
Domenica 28 Agosto 2016, 09:54 - Ultimo agg. 18:25
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Inviato ad Amatrice

L’inchiesta della Procura di Rieti si gioca in gran parte sulla differenza di due termini: adeguamento e miglioramento. Cosa non ha funzionato nei lavori di quattro anni fa alla scuola «Romolo Capranica», eseguiti per rendere l’edificio resistente ai terremoti? La scuola si è sbriciolata, nonostante quei 511.296,98 euro spesi anche per «l’adeguamento alla vulnerabilità sismica con fasciature dei pilastri». 

Lavori affidati al Consorzio Stabile Valori Scarl di Roma, che li subappaltò in gran parte alla Edil qualità sempre di Roma. Nei documenti di programmazione della Provincia di Rieti, si fa riferimento all’articolo 10 della legge della Regione Lazio numero 17 del maggio 2009: fondi per il soccorso alle popolazioni colpite dal sisma del 2009 nei comuni limitrofi alla provincia dell’Aquila. L’accordo di programma, per spendere quei soldi regionali, tra Provincia e Comune di Amatrice è diventato la bandiera del sindaco Sergio Pirozzi. Che ripete: «Studiatevi l’accordo di programma, si parla di miglioramento, non adeguamento a proposito dei lavori alla nostra scuola, dove avevo iscritto i miei figli».

Quindi, se si trattava di miglioramento, sembra logico che l’appalto non vincolasse l’impresa a interventi antisismici. Il capitolato parla di «massiccia opera di ristrutturazione», con nuovi infissi e nuovo intonaco. Eppure, i soldi della Regione, 200mila euro, erano stati stanziati per interventi legati alla sicurezza dai terremoti. Negli atti della Provincia di Rieti sulla scuola Capranica seguiti dal funzionario Carlo Abbruzzese, si cita sia la legge 17 della Regione sia l’accordo di programma. Ma a guardare i programmi triennali delle opere pubbliche del Comune di Amatrice, si trovano iscritti altri 220mila euro per la scuola. A seguire il progetto è il geometra Danilo Salvetta, stretto collaboratore del sindaco. Nel piano 2013-2015, si parla di «messa in sicurezza fabbricato complesso immobiliare scolastico». Nel piano triennale successivo, quello 2014-2016, firmato prima il 14 maggio 2014 e poi corretto il 17 settembre 2014, quegli stessi 220mila euro vengono iscritti come «interventi urgenti patrimonio scolastico». Un cambio di definizione, che sembra anche mutare la sostanza dei fondi da utilizzare. Finita l’esigenza di sicurezza della scuola, prevista nel 2013 nonostante il «Capranica» doveva essere stato già reso antisismico nel 2012?
Spiega ancora il sindaco Pirozzi: «Quando ci furono le verifiche tecniche alla scuola, dopo le scosse di terremoto del 2013, ci furono i complimenti dei collaudatori per la tenuta dell’edificio. Ma poi, c’è anche la vicenda scandalosa dei fondi provinciali per un nuovo edificio scolastico nel nostro comune, stanziati, ma mai impiegati. Della vicenda, ci siamo spesso occupati in consiglio comunale».

È un’altra storia che l’inchiesta dovrà chiarire: 1.263.600 euro stanziati nel 2008 dalla Provincia di Rieti per una «realizzazione di edificio scolastico a Amatrice». Nel dicembre del 2013, la relazione di fine mandato del presidente Fabio Melilli, controfirmata dal commissario Giancarlo Felici, alla percentuale dello stato di avanzamento dei lavori su quei soldi stanziati per la nuova scuola porta «zero per cento».

Un anno fa, nel settembre del 2015, il sindaco inaugurò il famoso prefabbricato dove fu spostato il liceo scientifico, che ora è occupato dalla centrale operativa della Protezione civile. Un prefabbricato in fitto. Ma intanto, il nucleo del «polo verticalizzato scolastico Romolo Capranica», che risaliva al 1936, anche nel 2012 sembra non abbia subito alcun intervento strutturale in grado di renderlo più sicuro. Il ministero delle Infrastrutture è intervenuto lo scorso anno, con un appalto per «lavori urgenti finalizzati alla prevenzione e riduzione del rischio connesso alla vulnerabilità degli elementi anche non strutturali dell’edificio scolastico Capranica di Amatrice». Al bando per l’appalto partecipano all’inizio dieci ditte, ma cinque sole presentano le offerte al ribasso per lavori di importo iniziale 172.041,66 euro: Dema srl, Minocucci Cairo, I.ga costruzioni srl, Se.fa dei fratelli Carnicelli srl, Cricchi Carlo. L’appalto, mai eseguito, se l’aggiudica otto mesi fa la Dema, con un ribasso del 27,511 per cento.

Di certo, per lavori alla «Capranica», i finanziamenti finora emersi sono almeno tre: quelli dell’appalto del 2012, quelli del Comune e quelli ultimi del ministero delle Infrastrutture. Una matassa che dovrà dipanare l’inchiesta coordinata dal procuratore capo di Rieti, Giusepe Saieva. Un’inchiesta che, tra verifiche tecnico-strutturali sugli edifici (c’è anche da chiarire perchè i privati non hanno mai richiesto i fondi regionali per adeguare le loro case di Amatrice al rischio sismico) e susseguirsi di più atti amministrativi, si annuncia non semplice. Su competenze, contrasti tra enti, decisioni, ma soprattutto sull’uso dei fondi stanziati dovranno fare chiarezza i magistrati. Ha commentato il presidente del Senato, Piero Grasso, in visita ad Amatrice: “Occorrono le indagini per scoprire se le ditte che ricevono gli appalti usano più sabbia che cemento”.

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