Donna vive in una stalla e si nutre di erba e aceto. «Non ho potuto lavarmi per mesi e dovevo andare con la carriola a prendere l’acqua»

Donna vive in una stalla e si nutre di erba e aceto. «Non ho potuto lavarmi per mesi e dovevo andare con la carriola a prendere l’acqua»
Donna vive in una stalla e si nutre di erba e aceto. «Non ho potuto lavarmi per mesi e dovevo andare con la carriola a prendere l’acqua»
di Susanna Salvador
Martedì 23 Marzo 2021, 14:42 - Ultimo agg. 16:40
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Donna vive in una stalla abbandonata e mangia erba e aceto: la storia ha fatto il giro del web e le offerte di aiuto non sono mancate. Ecco gli ultimi aggiornamenti sul caso di Paola.

È stata sommersa da messaggi di solidarietà Paola, la 45enne che vive in una stalla abbandonata a Pasiano e per lungo tempo è stata costretta a mangiare erba bagnata con aceto per sfamarsi. «Non ho potuto lavarmi per mesi e dovevo andare con la carriola a prendere l’acqua, facendomi chilometri a piedi». Paola ha bussato a tante porte ma, come ha ribadito poco fa, «ho avuto solo devastanti dinieghi e umiliazioni». Una donna lasciata sola, privata della sua dignità e che attende ancora di avere giustizia per una vicenda legata al suo vecchio lavoro. «Sono italiana, ho passaporto italiano. Ho sempre lavorato e sono stata trattata come se fossi invisibile». Ad aiutare Paola, ridandole quella dignità che aveva perso, sono stati i carabinieri di Prata e del Radiomobile di Sacile che le hanno fatto avere un gruppo elettrogeno, delle enormi taniche d’acqua, del cibo, dei vestiti e del calore umano. L’hanno anche portata dalla parrucchiera e le mogli degli uomini dell’Arma le hanno fatto sentire la loro vicinanza con una parola, un sapone profumato o una crema per il viso. 


Dopo la notizia apparsa sul Gazzettino si sono mossi in tanti: mobilifici pronti a regalarle quello di cui ha bisogno, negozi di alimentari, di abbigliamento.

Tante persone che chiedono come aiutarla. «Sono grata e riconoscente - dice Paola, ancora frastornata per l’eco ha avuto la sua storia -, ma confesso che non so come gestire tutto questo affetto e solidarietà». Molte telefonate sono arrivate anche ai carabinieri che ora si stanno organizzando per “gestire” tutte le offerte di aiuto. Paola intanto ringrazia, un grazie il suo che vale più di mille parole.

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