Lascia i figli in auto per andare a ballare: mamma condannata a un anno

Lascia i figli in auto per andare a ballare: condannata a un anno
Lascia i figli in auto per andare a ballare: condannata a un anno
Domenica 10 Giugno 2018, 06:55 - Ultimo agg. 18:15
2 Minuti di Lettura
Ha pagato con un anno di reclusione la scelta di passare un paio di ore in discoteca con gli amici portandosi dietro i bambini ma lasciandoli in macchina a dormire. Una mamma che oggi ha 39 anni è stata condannata con l’accusa di abbandono di minori, nel processo penale con il giudice della prima sezione, Bianca Maria Todaro. Pena sospesa e non menzione nel casellario giudiziario per A.L.L., di Ruffano, trattandosi della prima condanna e poiché è contenuta nel limite dei tre anni.

La donna inoltre è stata condannata a risarcire in sede civile l’ex marito ed i due figli (parti civili con l’avvocato Anna Maria Ciardo), nonché a versare loro intanto una provvisionale di 1.000 euro. La pena inflitta è la stessa chiesta dal viceprocuratore onorario, mentre l’avvocato difensore Francesco Galluccio Mezio ha chiesto l’assoluzione sostenendo che nel processo non si fosse formata la prova.

L’esito del processo riguarda le accuse ed i fatti emersi nell’inchiesta condotta dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Stefania Mininni (del pool fasce deboli) con i poliziotti del Commissariato di Taurisano. L’inchiesta nata dalla denuncia sporta dall’ex coniuge e corredata da un report in cui sosteneva di poter dimostrare che la donna si portasse appresso i figli nelle uscite serali e notturne con gli amici, per tenerli a dormire in macchina mentre si intratteneva nelle discoteche e nei locali del litorale jonico.

Fatti risalenti all’estate del 2012 e che indussero gli investigatori ad organizzare dei servizi di appostamento per capire se quell’uomo raccontasse la verità o se fosse solo spinto dai rancori che spesso caratterizzano le separazioni fra coniugi.

Cosa scoprirono? Ciò che poi andò a finire nell’informativa depositata al magistrato. Ossia per tre volte A.L.L. sarebbe uscita la sera portandosi dietro i bambini e lasciandoli dormire in macchina: la prima sera quella del 12 giugno, quando fu vista entrare in un locale di Gallipoli mentre la figlia di sei anni dormiva in macchina. Ingresso alle 23.38, uscita all’1.20, constatarono i poliziotti.

La sera dopo altra uscita, per andare in un discopub di Torre Paduli. Dalle 23 alle 0.57 col il figlio di 10 anni lasciato in auto. Stesso locale, ma il 5 luglio, con appresso la figlia: 22.40-0.10, l’uscita.
                 
Due mesi per il deposito delle motivazioni della sentenza e la donna potrà rivolgersi in appello.
© RIPRODUZIONE RISERVATA