Per la prima volta in Italia è stata applicata la legge sul femminicidio per i figli delle vittime. Il caso è quello di Laura Petrolito, uccisa a 20 anni a coltellate dal compagno, Paolo Cugno, a Siracusa lo scorso 17 marzo. La giovane ha lasciato due figli che verranno risarciti con i beni posseduti dall'omicida per un valore di un milione di euro.
Il gip Andrea Migneco ha accolto la richiesta della procura di disporre il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili. «Abbiamo chiesto e ottenuto il sequestro conservativo dei beni dell'indagato applicando la nuova legge - ha detto il procuratore Francesco Paolo Giordano - è di molto inferiore a quella cifra che il giudice ha indicato come la somma che dovrebbe assicurare il futuro dei bambini di Laura se e quando la condanna del suo compagno diventerà definitiva».
L'uomo confessò l'omicidio e dopo la condanna di primo grado i giudici potranno disporre una provvisionale del 50 per cento in favore dei bambini. «Ai piccoli dovrà essere garantito il diritto allo studio e poi l'avviamento al lavoro, attingendo dal fondo di due milioni di euro finora riservato alle vittime di mafia e terrorismo». In ultimo ai bimbi verrà concessa la possibilità di cambiare il loro cognome.