Milano, studente morto in gita, l'avvocato della famiglia: «Prima di cadere Domenico è stato tenuto appeso a testa in giù»

Milano, studente morto in gita, l'avvocato della famiglia: «Prima di cadere Domenico è stato tenuto appeso a testa in giù»
di Claudia Guasco
Mercoledì 15 Giugno 2016, 17:26 - Ultimo agg. 17 Giugno, 12:25
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MILANO - Una morte tragica, un volo dalla finestra del quinto piano che non gli ha lasciato scampo. Domenico Maurantonio, 19 anni, studente del liceo scientifico Nievo di Padova, era in gita di classe a Milano, un viaggio con i compagni per visitare l’Expo. Ma a casa non è mai tornato e dopo oltre un anno di indagini l’avvocato della famiglia è pronto a depositare in Procura il risultato delle corpose indagini difensive. Che raccontano una storia completamente diversa rispetto alla ricostruzione dei fatti emersa fino a oggi: Domenico non era da solo quando si è avvicinato a quella finestra nel corridoio dell’hotel, qualcuno lo teneva appeso per le gambe a testa in giù. Non solo. Il suo corpo, trovato attaccato al muro dell’edificio, sarebbe stato spostato da qualcuno.
 

 


«Sia chiaro, qui non si accusa nessuno. Noi vogliamo soltanto la verità. Domenico è morto solo per la sua famiglia o anche per altri? Se non è deceduto per un malore e non si è suicidato, allora la sua morte necessita di un’indagine ben più approfondita», afferma l’avvocato Eraldo Stefani, difensore della famiglia Maurantonio. Con il pool di periti, un medico legale e un ingegnere forense, ha fatto sopralluoghi, attività di repertamento, analisi di laboratorio. E il primo dato che si evince è quello dello sganciamento di Domenico. «Da qualcosa o da qualcuno? Le risultanze ci dicono da qualcuno, anche se non è dato sapere se questo sganciamento sia voluto o intenzionale», spiega Stefani.

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