Neonato morto, insulti alla mamma
sui social: «Meriti l'ergastolo»

Neonato morto, insulti choc alla mamma sui social: "Mostro e abominio, meriti l'ergastolo"
Neonato morto, insulti choc alla mamma sui social: "Mostro e abominio, meriti l'ergastolo"
Mercoledì 31 Maggio 2017, 18:23 - Ultimo agg. 21:46
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Insulti e minacce di morte alla donna arrestata per avere abbandonato in strada il figlio appena partorito, morto poche ore dopo in ospedale. Sono un fiume in piena i social, che la accusano di essere «il peggio del peggio dell'umanità», un «mostro», un «abominio». E le augurano «rimorso eterno», il carcere a vita, addirittura «l'inferno». «Capisco lo sgomento e la rabbia, ma non dobbiamo farci guidare dagli istinti», è l'appello del sindaco di Settimo Torinese Fabrizio Puppo, che invita ad abbassare i toni.

«La mamma che ha ucciso il proprio neonato vive in una zona centrale, con una vita almeno apparentemente normale, una figlia all'asilo privato, una casa normale. Era la nostra vicina di casa. E allora cosa è successo?», afferma il sindaco, secondo cui quello del neonato abbandonato in strada, e morto poche ore dopo in ospedale, è «un dramma che riguarda tutti».

«Un gesto così atrocemente folle, incomprensibile, crudele - si chiede il primo cittadino - cosa nasconde? Che livello di solitudine, disperazione, disagio deve avere vissuto questa donna. Ora vorrei che su questa storia si abbassassero i toni, che calasse un silenzio che è rispetto e non indifferenza. Rispetto per un dolore immenso, che ha devastato una famiglia dove c'è una bambina piccola che non ha colpe e ha il diritto di avere un futuro il più possibile sereno, senza morbosità mediatiche».

Per questo motivo, il sindaco Puppo annuncia l'intenzione di evitare i salotti televisivi, «dove va in scena la spettacolarizzazione macabra del dolore». «Verranno i processi, le condanne, la giustizia farà il suo corso - conclude -. Noi dobbiamo far sì che la breve vita di questo bimbo non sia stata inutile, dobbiamo far in modo che drammi come questo si possano evitare».
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