Siena, alle 19.30 il Palio
la festa è già cominciata

Siena, alle 19.30 il Palio la festa è già cominciata
Sabato 2 Luglio 2016, 18:13 - Ultimo agg. 20:30
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Sotto un sole cocente, ha cominciato a riempirsi di migliaia di senesi e turisti piazza del Campo, in vista del Palio di Siena che si correrà questa sera intorno alle 19,30. Alle 15.30 è stato sparato un mortaretto, primo preavviso, a cui alle 16 è seguito un altro mortaretto, secondo e ultimo preavviso in vista dello sgombero della pista di tufo dove correranno i cavalli delle dieci contrade. Alle 16.40 è iniziato lo sgombero della pista. Alle 17,15 è sfilato il drappello dell'Arma dei Carabinieri a cavallo. seguito dal corteo storico nella piazza del Campo. Alle 19,30 è prevista l'uscita dei cavalli dal Cortile del Podestà del Palazzo Pubblico; quindi scatterà la «Carriera», la vera e propria corsa dei cavalli delle dieci contrade per la conquista del drappellone dedicato alla Madonna di Provenzano.

Intanto, stamattina è
 stata la contrada dell'Aquila a vincere la
«provaccia», l'ultima prova prima della Carriera. Dopo l'ingresso dalla ricorsa dell'Oca, i fantini hanno sottoposto a pochi sforzi i rispettivi cavalli, tutti condotti al trotto. Istrice e Aquila si sono alternate al comando, con quest'ultima che ha concluso per prima i tre giri di Piazza del Campo. Alla mossa, l'ordine di ingresso dei cavalli tra i canapi era inverso rispetto a quello della prova generale di ieri e quindi: Giraffa, Chiocciola, Istrice, Tartuca, Aquila, Bruco, Nicchio, Drago, Lupa e Oca di rincorsa. Definitive, a questo punto, le accoppiate cavallo-fantino nelle 10 contrade, e quindi: Giuseppe Zedde detto «Gingillo» su Porto Alabe nell'Oca, Jonatan Bartoletti detto «Scompiglio» su Preziosa Penelope nella Lupa, Luigi Bruschelli detto «Trecciolino» su Pathos de Ozieri nel Drago, Giovanni Atzeni detto «Tittia» su Quadrivia nel Nicchio, Carlo Sanna detto «Brigante» su Reynard King nel Bruco, Francesco Caria detto «Temendo» su Renalzos nell'Aquila, Valter Pusceddu detto «Bighino» su Mocambo nella Tartuca, Elias Mannucci detto «Turbine» su Smeraldo Nulese nell'Istrice, Alessio Migheli detto «Girolamo» su Raktou nella Chiocciola, e Enrico Bruschelli detto «Bellocchio» su Sarbana nella Giraffa.


«Noi siamo assolutamente d'accordo sulla richiesta di riconoscere il Palio di Siena come patrimonio mondiale dell'Unesco. Ed è una richiesta che giace da tempo» ha detto il sindaco di Siena, Bruno Valentini, nel corso della tradizionale conferenza stampa a Palazzo Berlinghieri nel giorno del Palio, accogliendo con favore la proposta rilanciata oggi dal presidente del Consiglio regionale della Toscana, Eugenio Giani. «Quella richiesta - ha spiegato Valentini - fu in qualche modo rallentata nel momento in cui al governo c'erano autorevoli esponenti che non avevano compreso la qualità, lo spessore e la serietà della nostra festa, e che quindi hanno fatto il contrario di ciò che avrebbero dovuto fare: invece di citarci come modello, come paradigma positivo, ci citavano come esempio negativo».

«Adesso che è cambiato questo clima, spero che i vertici del Parlamento e del governo non pongano ostacoli a questa richiesta - ha aggiunto Valentini - e ci aiutino a conseguire questo riconoscimento.
Anche se noi di fatto non avremmo nulla in più se il Palio fosse riconosciuto come patrimonio dell'Unesco. Certo, sarebbe un grande riconoscimento ma alla nostra città, di fatto, non serve, perchè il Palio siamo noi».
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