L'indagine è stata condotta dagli esperti della Polizia postale, coordinata dalla Dda di Roma e sopportata dal European Cybercrime Center di Europol. Per i sette arrestati è stata disposta la custodia cautelare in carcere.
L'inchiesta della Polizia ha accertato che i membri dell'organizzazione operavano attraverso le reti darknet, la parte nascosta di internet, nella quale scambiavano e veicolano il materiale pedopornografico. Nel corso delle indagini c'è stata una cooperazione costante con l'Fbi e con la polizia australiana del Queensland: quest'ultima, nel 2014, ha arrestato un noto pedofilo australiano, Shannon McCoole, e i suoi due vice, un olandese e un danese, ai quali il gruppo italiano faceva direttamente capo. L'indagine della Polizia postale ha consentito di fornire ad Europol diverse tracce per identificare alcune decine di minori vittime di abuso sessuale e di adescamento.