Impiegato diventa rapinatore per giocare alle slot: in 4 mesi sei colpi in banca

Impiegato diventa rapinatore per giocare alle slot: in 4 mesi sei colpi in banca
di Michela Allegri
Martedì 19 Agosto 2014, 09:27 - Ultimo agg. 09:30
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Pur di finanziare intere nottate passate davanti alle schermate delle slot machine e ai tavoli da poker, si improvvisato criminale.



Per Domenico F., 39 anni, romano, la passione per il gioco d'azzardo era diventata una vera e propria dipendenza tanto da spingerlo a mettere a segno una decina di colpi in banca, presentandosi allo sportello degli istituti di credito armato di coltello e minacciando i dipendenti. In pochi mesi, Domenico ha intascato più di 40 mila euro, ma ha dilapidato l'intero bottino in un lampo, tra bische clandestine e casinò.



IN MANETTE

E' finito in manette dopo l'ultima razzia, incastrato dalle telecamere di sicurezza e dalla distesa di impronte digitali che ha lasciato lungo il suo percorso di rapinatore disattento. Ora, il trentanovenne è detenuto a Regina Coeli in attesa di essere processato, mentre il pm Nadia Plastina ha già deciso di spedirlo sul banco degli imputati con rito immediato e con l'accusa di rapina e detenzione illegale di armi.



Fino a pochi anni fa, Domenico conduceva una vita normale: era un impiegato e lo stipendio gli bastava per arrivare a fine mese. Nel 2013, però, è piombato nel baratro del gioco d'azzardo e, tra serate passate davanti alle slot e al tavolo verde, ha sperperato alla fine un intero patrimonio. Così, per raggranellare soldi facili, è diventato un vero e proprio rapinatore. In meno di 8 mesi ha depredato ben 7 banche, armato di coltello e spinto dalla disperazione.



I BLITZ

Il primo colpo risale al 19 febbraio dello scorso anno: l'imputato ha varcato l'ingresso di una filiale in via Vermicino, a Frascati, ha puntato una lama affilata alla gola di un funzionario e si è fatto consegnare 4.500 euro in contanti. Il 2 aprile, invece, Domenico è uscito di casa nascondendo sotto la giacca un coltello appuntito. E' entrato in una banca in via Quintilio Varo, in zona Appio Claudio, sulla Tuscolana e, tenendo sotto scacco il personale dell'istituto di credito, ha arraffato 9.640 euro in banconote di vario taglio. Dopo aver speso tutti i soldi accumulati, il 30 aprile il rapinatore è tornato in pista: in via di Torregrotta, alla Borghesiana, ha terrorizzato uno sportellista ed è riuscito a mettere in tasca poco più di 200 euro.



Il 16 maggio ha preso di mira una banca in viale Ippocrate, vicino a piazza Bologna, e si è fatto consegnare 3.400 euro. Un mese più tardi, in via Casilina, ha minacciato il direttore di un istituto di credito costringendolo a dargli circa 11 mila euro. Il 15 ottobre, a piazza Santa Maria Maggiore, ha racimolato quasi 1800 euro.



L'ultima rapina, invece, risale al 22 novembre del 2013: allo sportello di una filiale in via dei Gracchi, in zona Prati, armato solo di una penna appuntita, Domenico è riuscito a sottrarre quasi 10 mila euro. «Il mio cliente aveva una vita normale - ha dichiarato l'avvocato Andrea Manasse, che difende l'imputato - la malattia del gioco lo ha rovinato. Il mio assistito va aiutato, non condannato».