Le azioni di efficientamento energetico nella Pubblica amministrazione potranno rientrare tra i criteri per attribuire il cosiddetto «dividendo di efficienza», introdotto nel 2009 da Renato Brunetta, che permette di utilizzare una parte di risparmi derivanti da riduzioni di spesa per finanziare la contrattazione integrativa e attivare gli istituti premianti previsti dal decreto legislativo 150/2009.
Ad annunciarlo è stato il Dipartimento della Funzione pubblica che in una circolare invita le amministrazioni a inserire il risparmio energetico tra gli obiettivi di «Valore pubblico, performance e anticorruzione» del Piao (Piano integrato di attività e organizzazione).
In sintesi la circolare contiene innanzitutto chiarimenti e informazioni sul quadro normativo e sul funzionamento del Portale Piao, messo a disposizione delle amministrazioni da Dipartimento dal primo luglio 2022 per il caricamento e la pubblicazione dei Piani integrati di attività e organizzazione, nonché in merito al relativo meccanismo di registrazione. È inserita inoltre la prima iniziativa di monitoraggio del Piao avviata dal Dipartimento della Funzione pubblica con il supporto tecnico-metodologico della Commissione tecnica per la performance, nominata con Decreto ministeriale 14 aprile 2022, un’indagine che vuole rappresentare un importante momento per acquisire, nell’ottica di collaborazione con le amministrazioni interessate, elementi informativi sul processo di pianificazione, programmazione e predisposizione del nuovo documento integrato. Il questionario sarà disponibile on line nell’area riservata del Portale Piao dal 12 ottobre. Il termine per rispondere all’indagine è fissato al 31 ottobre 2022.
Non ancora tutte le amministrazioni hanno presentato i loro piani integrati. Un documento nel quale, tra le altre cose, viene anche regolamentato lo smart working dei dipendenti pubblici. Per esempio il Piao del ministero del lavoro, uno dei più avanzati in termini di lavoro da remoto, prevede che i dipendenti potranno svolgere la prestazione lavorativa in modalità agile per non più di due giorni a settimana. I fragili invece potranno lavorare da remoto per tre giorni alla settimana (fino a dicembre tuttavia è stata prorogata la regola emergenziale che permette ai fragili di stare a casa). L’asticella si alza a quota 5 giorni nel caso delle donne oltre il settimo mese di gravidanza che chiedono di lavorare durante l’ottavo mese di gestazione. Diverse amministrazioni, come il Comune di Milano e la Regione Lazio, hanno iniziato a guardare allo smart working anche come un modo per risparmiare energia in questa fase di difficoltà.