Boom di “baby squillo”:
controlli a tappeto

Boom di “baby squillo”: controlli a tappeto
Lunedì 10 Ottobre 2016, 09:12 - Ultimo agg. 20:09
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È caduta nei controlli della Polizia pochi giorni dopo aver spento le sue diciotto candeline. Gli agenti l’hanno pizzicata in pieno giorno in una strada di campagna, poco lontano dalla zona industriale proprio alle porte della città. Con i suoi vestiti ridotti all’indispensabile, il trucco esasperato e un parruccone in testa. Fatima, il nome è di fantasia, è solo una delle numerore “baby lucciole” intercettate dagli inizi di settembre dalla Polizia di Stato nell’ambito di una mirata attività di prevenzione scattata dopo la pioggia di segnalazioni giunta negli uffici di via Palatucci. Sul tavolo del questore Stanislao Schimera e dei sui dirigenti, infatti, a fine estate è atterrata una corposa informativa. Un vero e proprio allarme, scattato in verità non solo a Taranto, sulla nuova frontiera della prostituzione straniera.
Le organizzazioni criminali, infatti, starebbero mettendo sulla strada del business che ruota intorno al mestiere più vecchio del mondo, numerose ragazzine, quasi sempre di nazionalità nigeriana. L’allarme, in particolare, riguarda la possibilità che nelle grinfie degli sfruttatori possano essere finite anche delle minorenni.
Uno scenario che rende ancor più disgustoso un mondo capace di far girare milioni di euro all’anno. In Questura l’indicazione non è stata affatto sottovalutata. Così sono scattati i controlli a tappeto che seguono due direttrici. 

La prima, ovvia, è quella di arginare il fenomeno, individuare i profili di reato e perseguire i responsabili. L’altra riguarda il «recupero» di giovanissime giunte nel nostro paese, magari anche di recente, per sottrarle allo sfruttamento da parte dei gruppi criminali, non di rado costituite proprio da loro connazionali. E da un mese le pattuglie della Polizia, ma anche diverse auto civetta con a bordo agenti in borghese, si aggirano tra lo scalo ferroviario, il terminal bus del porto mercantile, e le campagne della statale Appia, in particolare nelle strade laterali che costeggiano la zona industriale. 
In questo triangolo, infatti, è stato localizzato il cuore del business a luci rosse. Decine di lucciole sono state fermate e condotte in Questura per essere identificate. 

Molte, proprio come Fatima, risultano maggiorenni da pochissimi mesi, a volte da un pugno di giorni. Circostanza che sembra confermare, anche se indirettamente, l’allarme sulle minori avviate alla prostituzione. Magari con modalità meno evidenti rispetto “all’offerta” in strada.
Le “baby lucciole” fermate a Taranto in larga parte provengono da Bari. Giungono quotidianamente con l’autobus in riva allo Jonio per prostituirsi nelle zone individuate dalla Polizia. I documenti delle giovanissime sono stati esaminati con grande cura e ogni caso è stato trattato in base alle circostanze. Come si è detto, uno degli obiettivi della massiccia attività di controllo e verifica è proprio quella di puntare al «recupero» delle giovani straniere. E anche per questo i servizi sul territorio continueranno ancora nei prossimi giorni. 
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