Valanghe di disdette anche a costo di caparre perse: la variante Omicron dilaga sempre più e gli italiani hanno deciso di mettersi in lockdown da soli in queste festività. Per tutte le attività legate al turismo è stata la mazzata definitiva che ha reso il 2021 «un anno disastroso»: il settore chiuderà l’anno con 120 milioni di presenze che mancheranno all’appello rispetto al 2019 (pre-Covid) e 60 milioni di arrivi in meno. Anche i viaggi degli italiani all’estero sono crollati: 13 milioni in meno. Tra vaccini e ripresa il settore aveva sperato in un “magico Natale” e uno sfavillante Capodanno, contando sulla diffusa voglia degli italiani di riprendersi la loro vita pre-Covid. Omicron e la sua contagiosità supersonica ha spazzato via tutto. Rispetto ai 25 milioni di partenze programmate dagli italiani appena pochi mesi fa, 5 milioni sono state già cancellate e 5,3 milioni modificate riducendo i giorni di vacanza o scegliendo una destinazione più vicina. Ma non è finita qui: ci sono anche 7 milioni di viaggi che restano in sospeso. Lo rivela un’indagine di Confcommercio realizzata in collaborazione con SWG.
TUTTI A CASA
Moltissimi gli italiani che hanno deciso di trascorrere il Natale a casa, con pochi familiari, tutti rigorosamente tamponati.
La maggioranza degli italiani, quindi, brinderà l’arrivo del nuovo anno rintanata tra le mure domestiche, scambiandosi gli auguri con gli amici al massimo con le videochiamate. In questa situazione, la possibile ripresa del turismo si sposta all‘estate 2022. Per molti operatori potrebbe essere un tempo troppo lungo. Confcommercio spaventa la debacle. «Sono migliaia le imprese che rischiano realmente la chiusura soprattutto alberghi, tour operator e agenzie di viaggio. Le risorse messe in campo finora dal governo non sono sufficienti, sono necessari e urgenti più sostegni, la proroga della cassa integrazione e adeguate moratorie fiscali» dice Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio. In particolare l’associazione chiede la proroga della cassa integrazione Covid, in scadenza il prossimo 31 dicembre, fino al mese di giugno; la decontribuzione per il comparto; indennizzi per le discoteche, che in base alle ultime disposizioni dovranno rimanere chiuse fino a tutto gennaio.
L’INVERSIONE DEL TREND
Un allarme condiviso da Federalberghi. «La situazione del turismo è in netto peggioramento. Siamo il settore che soffre di più, negli ultimi giorni abbiamo assistito a un blocco delle prenotazioni e ora registriamo solo cancellazioni» dice il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, chiedendo al governo di intervenire. E così Assoturismo. «Dopo un’estate e un autunno positivi, l’inverno ha portato purtroppo una netta inversione di tendenza. La ripresa dei contagi in Europa ha avuto un impatto pesantissimo sulla domanda estera, cancellando circa un milione di pernottamenti nella stagione. Tutti i comparti del settore - dice il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina - dalle agenzie di viaggio agli alberghi, dai servizi turistici alle guide, stanno tornando in sofferenza: sarà necessario rinnovare i sostegni alle imprese e le tutele per i lavoratori».