La procura spagnola ha denunciato formalmente oggi il presidente catalano Carles Puigdemont e tutti i ministri del suo governo firmatari del decreto di convocazione del referendum di indipendenza del 1 ottobre per presunti reati di «disobbedienza, abuso di potere e malversazione di danaro pubblico», che comportano pene di carcere.
Con le stesse accuse sono stati denunciati la presidente del parlamento catalano Carme Forcadell e quattro membri dell'ufficio di presidenza.
Oggi, il consiglio di stato ha approvato su richiesta del governo spagnolo il ricorso contro la legge di “rottura” adottata la notte scorsa dal parlamento catalano. La normativa dovrebbe entrare in vigore se il sì vincerà al referendum di indipendenza del 1/0 ottobre. Il ricorso sarà presentato oggi dall'esecutivo alla Corte Costituzionale che ieri ha sospeso il decreto di convocazione del referendum. Ma Carles Puigdemont ha detto che andrà avanti, con l'appoggio di 600 su 948 sindaci catalani.