Francia, domenica le primarie della sinistra: sfida fra Valls e Hamon

Francia, domenica le primarie della sinistra: sfida fra Valls e Hamon
Venerdì 27 Gennaio 2017, 16:26 - Ultimo agg. 28 Gennaio, 08:43
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Manuel Valls e Benoit Hamon taglieranno domenica la linea del traguardo e sapranno chi di loro sarà il candidato socialista, o meglio della Belle Alliance Populaire, per le presidenziali di aprile. I due candidati si affronteranno al ballottaggio delle primarie di sinistra dopo aver eliminato cinque concorrenti al primo turno, domenica scorsa, quando Hamon ha peraltro realizzato a sorpresa il sorpasso rispetto a Valls. L'ex premier rappresenta l'ala destra del partito, il suo avversario l'ala sinistra. Valls ha difeso le scelte più impopolari dell'esecutivo Hollande, Hamon ne era uscito dopo aver polemizzato con la linea del governo. Diversi i punti su cui i due sono distanti, tra gli altri quello dell'Islam radicale, rispetto al quale secondo l'ex premier Hamon sarebbe ambiguo. Valls vuole che il voto di domenica «sia una sorta di referendum a favore del concetto di laicità che deve essere il nostro. Il mio progetto, non è cattolico, non è ebreo, non è musulmano. È di sinistra, è repubblicano».

Ma il tema su cui i due candidati si sono forse più divisi, e anche quello che ha fatto più discutere durante le primarie, è il tema del reddito universale. L'idea parte dalla convinzione di Hamon che i posti di lavoro siano inesorabilmente destinati a diminuire per l'insufficiente crescita delle economie occidentali e lo sviluppo dell'informatica e dell'intelligenza artificiale. Questo rende indispensabile istituire il reddito universale. Prospettiva respinta da Valls, secondo il quale la piena occupazione resta a portata di mano se verranno adottate le misure appropriate.

Nato il 26 giugno 1967 a Saint-Renan, figlio di un ingegnere e di una segretaria, BENOIT HAMON, ex deputato europeo (2004-2009), ex portavoce del Partito socialista (2008-2012), esponente dell'ala sinistra del PS, è favorevole ad un forte intervento dello stato in economia e ad un reddito universale. Sostenitore di una limitazione della libertà di scambio e della nazionalizzazione degli istituti bancari, punta ad una nuova forma di economia sociale e solidale. Sostiene l'idea della pensione a 60 anni, promette l'abrogazione della legge sul lavoro se viene eletto.

È stato ministro con delega per l'Economia sociale e solidale e il consumo nei due governi di Jean-Marc Ayrault. Nel 2014 viene nominato ministro dell'Istruzione da Valls. Dà le dimissioni in agosto dopo aver preso posizione contro la linea economica del governo. Da quel momento diventa con Montebourg figura emblematica del movimento della «fronda del PS». Propone un'alternativa di fronte al susseguirsi dei quinquenni «mentre i problemi essenziali dei francesi restano senza soluzione». Quando si candida per le primarie, nel mese di agosto scorso, pochi credono che abbia la possibilità di essere designato candidato. A fine settembre va negli Stati Uniti per incontrare Bernie Sanders: «Sanders è riuscito - dirà poi - parzialmente ma in modo forte a porre nuovamente la questione sociale al centro della campagna dei democratici. Ha parlato dei salari, delle condizioni di vita dei lavoratori e degli studenti . Come lui, ritengo che sia necessario procedere ad una svolta. Come lui ritengo sia necessario procedere ad una svolta nella linea economica e sociale del Partito democratico americano e dei partiti socialdemocratici europei».

MANUEL VALLS. Manuel Carlos Valls Galfetti è nato il 13 agosto 1962 a Barcellona, da padre spagnolo, pittore di professione, e madre svizzera, istitutrice. Cresciuto in Francia, viene naturalizzato nel 1982, durante gli studi alla facoltà di Tolbiac, a Parigi. È lì che incontra il futuro criminologo Alain Bauer e il futuro esperto in comunicazione Stéphane Fouks : a tre danno vita al 'patto di Colbiac', promettendosi a vicenda di cercare di andare incontro ad un grande destino. Un aneddoto che contribuisce alla sua fama di uomo ambizioso. Vicino a Rocard, nel 1997 diventa consigliere per la comunicazione di Lionel Jospin a Matignon. Sindaco di Évry dal 2001 al 2012, quindi direttore della comunicazione di François Hollande per la sua campagna presidenziale, prima di approdare sulla poltrona di ministro dell'Interno. Nel 2014 succede a Jean-Marc Ayrault alla guida del governo. Valls si era già cimentato con le primarie socialiste nel 2011 per incarnare l'ala destra del partito. Aveva raccolto meno del 6% dei voti. Prima di candidarsi, questa volta ha atteso che Hollande rinunciasse ad un secondo mandato.

Nel presentarsi, ha detto di voler fare della Francia una «nazione educativa», dove «l'istruzione, la formazione, l'apprendimento, la ricerca e la sanità» saranno messi in primo piano. «Si tratta di condizioni indispensabili, non aggirabili per creare posti di lavoro e fare arretrare la disoccupazione. È la mia priorità».
Valls intende anche «portare avanti l'abbassamento duraturo delle imposte per le classi medie e popolari». Sulla scena internazionale l'ex premier intende «rifondare il progetto europeo che non difende abbastanza» gli interessi della Francia. Al primo turno, l'ex premier si è visto sorpassare da Benoit Hamon, dal quale non ha mancato di prendere le distanze, affermando che se dovesse uscire sconfitto, non sosterrebbe il programma dell'avversario, ma lo appoggerà perché «leale».
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