Antonio Scurati, Meloni: «Pubblico io il testo». La Rai: «Non è censura». Serena Bortone legge il monologo a "Chesarà"

Antonio Scurati, Meloni: «Pubblico io il testo». La Rai: «Non è censura». Serena Bortone legge il monologo a "Chesarà"
Sabato 20 Aprile 2024, 16:04 - Ultimo agg. 21 Aprile, 08:03
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L'annullamento della presenza in tv di Antonio Scurati apre un nuovo caso in Rai. Lo scrittore sarebbe dovuto essere ospite questa sera su Rai3, nella puntata di "CheSara" per proporre un monologo sul 25 aprile.

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Scurati e il monologo cancellato

Ma come annunciato dalla conduttrice del programma, Serena Bortone, con un post su Instagram, «il contratto di Scurati è stato annullato». Quindi niente partecipazione. E mentre da più parti - politiche e non - si levano le critiche alla scelta, la Rai cerca di fare chiarezza con le parole del direttore dell'Approfondimento Rai, Paolo Corsini, che assicura: «Nessuna censura».

L'intervento di Giorgia Meloni

Alla fine interviene direttamente il presidente del Consiglio Giorgia Meloni: «In un'Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile. La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare)», scrive su Facebook allegando il testo dello scrittore. 

Il post della conduttrice

Il caso nasce quando Serena Bortone pubblica un post: «Nella puntata di questa sera di Che sarà - scrive su Instagram - era previsto un monologo di Antonio Scurati sul 25 aprile.

Ho appreso ieri sera, con sgomento, e per puro caso, che il contratto di Scurati era stato annullato. Non sono riesce a ottenere spiegazioni plausibili. Ma devo prima di tutto a Scurati, con cui ovviamente ho appena parlato al telefono, e a voi telespettatori la spiegazione del perché stasera non vedranno lo scrittore in onda sul mio programma su Raitre sono riuscito a ottenerla nemmeno io».

Meloni: «Chi è sempre stato ostracizzato non censura»

«Pubblico tranquillamente io il testo del monologo» di Scurati "(che spero di non dover pagare) per due ragioni: 1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini. 2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto», scrive sui social la premier Giorgia Meloni sui social pubblicando il testo di Scurati.

Il post della Meloni

La posizione della Rai

«Nessuna censura. La partecipazione dello scrittore Antonio Scurati alla trasmissione Che sarà..., condotta da Serena Bortone, non è mai stata messa in discussione», ha detto il direttore dell'Approfondimento Rai, Paolo Corsini, precisando come siano in corso accertamenti «di natura economica e contrattuale».

La presenza di Scurati, assicura Corsini, non è stata mai messa in discussione «come dimostrano i comunicati stampa e gli elenchi ospiti ad uso interno». E spiega: «Credo sia opportuno non confondere aspetti editoriali con quelli di natura economica e contrattuale, sui quali sono in corso accertamenti - sottolinea - a causa di cifre più elevate di quelle previste e altri aspetti promozionali da chiarire connessi al rapporto tra lo scrittore e altri editori concorrenti». «Al di là di queste mere questioni burocratiche, la possibilità per Scurati di venire in trasmissione non è mai stata messa in discussione. Nessuna censura», conclude Corsini. 

Il comunicato Unirai

«Come sospettavamo anche oggi si è tentato di montare un caso attorno alla Rai, ma abbiamo appreso che non c'è stata nessuna censura. Resta il rammarico che l'azienda, e quindi tutti i lavoratori, da molto tempo, siano bersaglio di chi cerca solo di alimentare inutili polemiche. Il dibattito intorno alla Rai è sempre gradito, con il massimo numero di voci possibili, ma deve essere attinente alla realtà dei fatti». Lo afferma in una nota il sindacato Unirai, liberi giornalisti Rai, in merito alle polemiche sull'assenza di Antonio Scurati nel programma «Che sarà, condotto da Serena Bortone su Rai3.

 

La Vigilanza Rai

«Casi come quello che coinvolge in queste ore Antonio Scurati rischiano di screditare il servizio pubblico, ne minano la credibilità e gettano un'ombra sulla sua indipendenza. Non è accettabile trattare così una personalità del calibro di Scurati. È necessario che l'azienda dia risposte più dettagliate sulle ragioni che impedirebbero la sua presenza nella trasmissione di Serena Bortone. Mi auguro che non si tratti di una scelta editoriale e che si chiariscano tutti gli aspetti di questa vicenda con una risposta convincente per sgomberare il campo da qualunque sospetto di intento censorio», dice la presidente della Vigilanza Floridia.

Chi è Scurati

«Una delle menomazioni dell'umanità del nostro tempo è aver smarrito il senso del storia». È la frase sull'homepage del sito ufficiale di Antonio Scurati, lo scrittore premio Strega finito al centro delle polemiche dopo che Serena Bortone ha denunciato sui social l'annullamento della sua partecipazione alla puntata di CheSarà in onda stasera su Rai 3, dove l'autore avrebbe dovuto proporre un monologo sul 25 aprile.

Docente di letterature comparate e di scrittura creativa all'Università Iulm, romanziere, saggista ed editorialista nel suo percorso per testate come La Stampa, Corriere della Sera e La Repubblica, Antonio Scurati nasce a Napoli nel 1969, cresciuto tra Venezia e Ravello e vive a Milano. Laureatosi in Filosofia all'Università degli Studi di Milano, prosegue gli studi all'École des hautes études en sciences sociales di Parigi e completa la sua formazione un dottorato di ricerca in Teoria e analisi del testo all'Università di Bergamo.

Cofondatore del festival letterario Officina Italia, esordisce come romanziere con Il rumore sordo della battaglia (Mondadori) nel 2002. Nel 2003 esce il saggio Guerra. Narrazioni e culture nella tradizione occidentale, finalista al Premio Viareggio. Nel 2005 pubblica il romanzo Il sopravvissuto (Bompiani), vincitore del Premio Campiello e del Premio Nazionale Letterario Pisa per la Narrativa. Del 2006 è il saggio La letteratura dell'inesperienza, seguito da altri studi, tra cui la monografia Guerra. Il grande racconto delle armi da Omero ai giorni nostri. Pubblica, fra gli altri, anche Una storia romantica (Premio SuperMondello), Il bambino che sognava la fine del mondo (del 2009, con il quale perde per un voto al Premio Strega, andato a Tiziano Scarpa), La seconda mezzanotte (2011), Il padre infedele (2013), Il tempo migliore della nostra vita (Premio Viareggio-Rèpaci e Premio Selezione Campiello).

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