E ancora il deputato Riccardo Nuti, tutti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere davanti ai pm e si sono anche rifiutati di sottoporsi all'esame della calligrafia.
Indagati anche i deputati all'Ars Giorgio Ciaccio e Claudia La Rocca. I due si sono subito autosospesi dal M5S e hanno collaborato, fin dall'inizio, con i magistrati. La Rocca è stata la prima a presentarsi in Procura raccontando cosa era accaduto la notte del 3 aprile 2012 nella sede del meetup di via Sampolo, a Palermo, la notte del grande pasticcio attorno a 1900 firme per la presentazione della lista alle Comunali. Anche Ciaccio accusa i suoi colleghi di aver organizzato e realizzato la falsificazione delle firme, per rimediare a un errore formale in alcuni moduli. È il giovane parlamentare grillino Ciaccio a chiamare in causa i deputati Nuti e Mannino. Un contributo alle indagini è arrivato anche da altri indagati, tutti attivisti, Giuseppe Ippolito e Stefano Paradiso.