Napolitano presidente, bagarre dei politici su Twitter: tutti contro Grillo, #marciasuroma spopola nella rete

Beppe Grillo invita il popolo del M5S a protestare a Roma
Beppe Grillo invita il popolo del M5S a protestare a Roma
di Fabrizio Angeli
Sabato 20 Aprile 2013, 23:57 - Ultimo agg. 16 Marzo, 01:28
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ROMA - A mangiare in una trattoria. Passano centinaia di grillini che mi vedono, mi filmano, mi insultano. Mi sono scusato con gli altri clienti. Nel tweet inviato a tarda serata da Dario Franceschini (Pd) c' tutto il clima di un sabato lunghissimo, difficile e contestato, nel quale nemmeno la rielezione al Colle di Giorgio Napolitano ha placato le lotte interne al Parlamento.



La giornata di votazioni era stata accesa da Beppe Grillo, che alla notizia del probabile accordo Pd-Pdl sul Napolitano-bis aveva scritto «È in atto un colpo di Stato», invitando tutti a recarsi a Roma per manifestare il proprio dissenso. «Napolitano è il #presidenteditutti Parlare di golpe è ridicolo. Adesso il PD ha l'occasione di cambiare davvero, senza paura. Ci proveremo», è stata la reazione del sindaco di Firenze Matteo Renzi, a cui ha fatto eco Angela Finocchiaro: «#Napolitano presidente è garanzia per democrazia italiana #quirinale #napolitanobis», mentre il segretario dimissionario del Pd Pier Luigi Bersani, visibilmente commosso in Aula (foto) dopo il voto, si è limitato a un laconico «Grazie #Napolitano».



Attacchi bipartisan. I tweet-strali contro Grillo sono arrivati anche dal Pdl: «Tra la triste marcetta e il tristo comportamento in Aula, #Grillo e i suoi hanno realizzato un clamoroso autogol. Gli italiani giudicheranno» - ha scritto Daniele Capezzone, subito ritwittato da Mara Carfagna. Lo imita Paolo Gentiloni, di recente sconfitto alle primarie del centrosinistra a Roma: «#Grillo prima urla al golpe e poi non si fa vedere in piazza. Anche lui ha capito che tirando troppo la corda la situazione scappa di mano», riferendosi all'annuncio sempre via Twitter arrivato in serata del leader del M5S («Arriverò a Roma durante la notte e non potrò essere presente in piazza. Domattina organizzeremo un incontro con la stampa e i simpatizzanti»), mentre Nichi Vendola fa la morale ma senza citare direttamente i responsabili: «Bisogna misurare le parole, l'enfasi propagandistica rischia di introdurre del veleno nella lotta politica».



Rielezione contrastata. L'accordo non c'è neanche sulla figura del presidente rieletto: per un Casini che spiega «#Napolitano non perderà tempo e non farà melina. Ciascuno si dovrà assumere le proprie responsabilità» c'è un'Emma Bonino che attacca

«senza spocchia o arroganza: questo paese aveva un'altra possibilità, e una possibile presidente», mentre Anna Paola Concia mira più in basso («La TV tedesca commenta così l'elezione di #Napolitano : doveva già andare in pensione a 87 anni, invece adesso ci andrà a 94...#altrisguardi»).



A smorzare la tensione ci prova il Pd Matteo Orfini: «Tutto il parlamento, grillini inclusi, in piedi a salutare elezione Napolitano, ma anche risultato di Rodotà. Altro che golpe», ma subito il Pdl Angelino Alfano indirettamente lo corregge: «Il Pd ha fatto inceppare il motore del Parlamento, ma oggi è una bella giornata». E alla fine, mentre un quanto mai cauto Beppe Grillo faceva appello al suo MoVimento («Una raccomandazione: nessun tipo di violenza, ma solo protesta civile. Isolate gli eventuali violenti), l'analisi finale su questo sabato molto italiano è del noto blogger politico nomfup: «#marciasuroma è trending su Twitter, così per capirci #presidenteditutti».
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