Il Premio Gianni Bonadonna 2023 al professore Francesco Cognetti

Il riconoscimento istituito dall'Associazione italiana oncologia medica

Il professore Francesco Cognetti con l'olimpionico Giuseppe Abbagnale, presidente Federcanottaggio
Il professore Francesco Cognetti con l'olimpionico Giuseppe Abbagnale, presidente Federcanottaggio
Giovedì 16 Novembre 2023, 15:13
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Francesco Cognetti è stato insignito del premio “Gianni Bonadonna” 2023 dall’Associazione italiana di oncologia medica, intitolato al luminare che fu a capo del dipartimento di medicina oncologica dell'istituto nazionale dei tumori a a Milano, scopritore tra l'altro della cura contro il linfoma di Hodgkin.

Il professore Cognetti, tra i numerosi e prestigiosi incarichi, è stato la guida dell'Associazione dal 2001 al 2003 e ha lavorato per 32 anni come direttore dell’Oncologia medica presso l’Istituto Regina Elena di Roma, dal 2001 al 2006 è stato direttore scientifico e segretario generale di “Alleanza Contro il Cancro”, dal 1991 al 2001 membro dell’“Executive Committee” della Società europea dell'oncologia medica (ESMO) ed è autore di circa 450 lavori scientifici pubblicati sulle più importanti riviste internazionali.

Attualmente è presidente della Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce) e coordinatore di 75 società scientifiche. È attualmente anche professore di oncologia medica presso l’Unicamillus Internationl Medical University a Roma. 

«Sono onorato di ricevere questo riconoscimento e ringrazio tutti i soci Aiom della fiducia - afferma il professore Cognetti -. Quando ho intrapreso la carriera di medico, questa specializzazione rappresentava una sfida contro una patologia molto difficile, nella quale le possibilità di successo dipendevano esclusivamente dalla nostra capacità di ricerca e innovazione. E’ importante ricordare che i traguardi raggiunti in questi anni sono il frutto di uno sviluppo corretto della comunicazione e dello scambio di informazioni che ha creato un rapporto non solo professionale ma anche personale e sincero nei confronti dei colleghi, dei pazienti e delle loro famiglie. Spero di aver contribuito alla crescita della ricerca clinica dell’Oncologia Medica sia in Italia che a livello Internazionale». 

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