Prima ha iniziato ad urlare: «Cosa stai facendo? Cosa sono questi fogli?». Poi sono arrivate le offese di fronte ad una classe intera di studenti nell'aula di informatica ed infine ecco le botte. Strattonata e offesa per aver stampato un numero di fogli superiori a quello consentito tra cui anche una e-mail personale. Ed è così che venerdì scorso nell'istituto superiore Paolo Baffi di Fiumicino una docente ha aggredito una sua collega di 63 anni, insegnante di inglese, offendendola e strattonandola ripetutamente.
Fiumicino, picchia la collega a scuola
La vicenda non è rimasta chiusa dentro la scuola: ieri la vittima - che chiameremo Chiara perché ha chiesto l'anonimato - si è presentata al commissariato di polizia di zona sporgendo regolare denuncia.
I fatti sono questi: venerdì mattina Chiara, che da tempo si occupa della biblioteca dell'Istituto, aveva bisogno di stampare alcuni moduli di permesso per assistere la figlia disabile.
Lite in ufficio per l'aria condizionata: postina muore dopo le botte della collega
IL RACCONTO
«Ho forse commesso uno sbaglio ma la reazione che c'è stata da parte della mia collega - ricorda la vittima - è stata sproporzionata». «Avevo bisogno di stampare dei moduli per il permesso della 104 ma controllando poi la posta elettronico ho visto che mi era arrivata una e-mail da parte di un'associazione a cui mi ero rivolta per l'affido di un cucciolo da regalare a mia figlia che è disabile e da poco ha perso il suo cane a cui era legatissima. Così, poiché era anche giornata di sciopero ed era difficile per me nel pomeriggio spostarmi per trovare un rivenditore che mi consentisse di stampare quella e-mail, mi sono detta la stampo qui». Un foglio in più rispetto a quelli previsti che ha letteralmente imbestialito la collega. «La professoressa che ho denunciato - spiega ancora Chiara - non appena ha visto il foglio ha iniziato ad urlare davanti a tutta la classe, offendendomi e dicendomi come mi ero permessa di utilizzare la stampante per motivi personali». A quel punto la vittima ha chiesto scusa aggiungendo anche la disponibilità a pagare quel foglio se questo era il problema. Ma non è bastato a sedare la collera della collega che - senza indossare alcun tipo di protezione e dunque urlando a volto scoperto senza mascherina - in un attimo le si è scagliata contro. «Mi ha preso alle spalle, mi ha strattonato, mi dava le botte sul braccio, sembrava una furia».
DALLA POLIZIA
Alla fine sentite le urla, a cui si sono aggiunte quelle degli studenti, in classe è arrivata la vicepreside che ha interrotto l'aggressione. Sul posto, chiamata dalla vittima è arrivata anche la polizia e un'ambulanza. L'insegnante ha rifiutato il trasferimento in ospedale andandosi poi a far vedere in un centro di primo soccorso territoriale. Aritmia anomala, contusione al braccio, guaribile in pochi giorni, nonché un rialzo eccessivo di pressione. E così è partita la denuncia. «Ho sbagliato sicuramente a stampare un foglio personale a scuola - conclude la vittima - ma una reazione del genere, un'aggressione ingiuriosa e violenta anche di fronte ai ragazzi non è accettabile, non è solo un'offesa alla mia persona ma un danno per tutti quelli che nella scuola e nella sua valenza educativa credono fortemente».