Battipaglia, Prysmian minaccia licenziamenti: «Senza alternative chiusura di Fos»

Secondo la società produrre cavi in fibbra ottica nella Piana del Sele costa il doppio del mercato

Fos di Battipaglia
Fos di Battipaglia
Mercoledì 17 Aprile 2024, 15:53 - Ultimo agg. 18 Aprile, 08:19
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Prysmian conferma l'intenzione di chiudere lo stabilimento Fos di Battipaglia, in cui sono impiegati circa 300 dipendenti, alla luce dell' «insostenibilità del business» e di un «costo della produzione» della fibra ottica «pari al doppio del prezzo di mercato».

Dopo aver valutato «tutte le possibili soluzioni alternative», Prysmian «è giunta alla determinazione di avviare le attività procedurali prodromiche per cessare tutta la propria attività di produzione della fibra ottica e di procedere conseguentemente alla chiusura dello stabilimento» da cui «la possibilità, in caso mancata individuazione di auspicate soluzioni alternative, di licenziamento del personale ivi occupato», si legge nelle risposte predisposte dal gruppo dei cavi, reduce dell'acquisizione da 3,9 miliardi di euro di Encore Wire negli Usa.

Della crisi di Fos (Fibre ottiche sud) si sta occupando anche il Mimit, che, in occasione del tavolo di crisi dello scorso 15 febbraio, ha fatto sapere di avere in corso «tre interlocuzioni per il rilancio del sito» con «due realtà straniere e una nazionale, attive nel settore della fibra ottica».

«Siamo fortemente impegnati nell'individuare una soluzione per il futuro dello stabilimento produttivo, salvaguardando un'attività ad altissimo valore strategico a cui non intendiamo rinunciare», aveva dichiarato allora il ministro Adolfo Urso.

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